BOLOGNA – I Carabinieri avevano bussato alla porta per arrestarlo, e lui si è nascosto nella cassettiera, che era stata appositamente modificata per permettergli di nascondersi all’occorrenza. Quasi come in un film. Ad aprire la porta è andata la sua compagna, una donna di 43 anni libera professionista, che ha cercato di depistare i militari dicendo che l’uomo non era in casa. Ma ad un controllo accurato, i Carabinieri lo hanno trovato. Dentro un cassetto.
L’uomo- un 50enne di origine svizzera, disoccupato, senza fissa dimora e con precedenti di polizia per maltrattamenti in famiglia- doveva andare in carcere in base ad una sentenza della Corte d’appello passata in giudicato (e così è stato), e questa è ordinaria amministrazione. Ma la scena del ritrovamento nel cassetto dev’essere stata memorabile. Come lo è la foto ricreata dai Carabinieri (e allegata al comunicato stampa contenente la notizia) in cui si vede una mano che spunta – per l’appunto- dalla cassettiera.
L’uomo, portato alla Dozza, dovrà scontare 4 anni e due mesi. La donna è stata denunciata per favoreggiamento personale.
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