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Lutto nel mondo del design Italiano: è morto Gaetano Pesce, ‘papà’ della poltrona ‘Up’

L'architetto aveva 84 anni. Manfredi: "Stava progettando una monumentale opera pubblica che avrebbe parlato di Napoli"

Pubblicato:04-04-2024 13:36
Ultimo aggiornamento:04-04-2024 17:07

Gaetano pesce
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Foto: profilo Instagram Gaetano Pesce

NAPOLI – “È con il cuore pesante che annunciamo la scomparsa del visionario creatore Gaetano Pesce”. Con questo post su Instagram lo staff del designer e artista comunica la morte avvenuta a New York del ‘papà’, tra l’altro, della poltrona Up disegnata nel 1969. Pesce era nato a La Spezia nel 1939 e aveva studiato architettura e disegno industriale a Venezia. Prima di trasferirsi nel 1983 negli Stati Uniti, aveva vissuto anche a Helsinki e Parigi.

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“Ci addolora profondamente la scomparsa del Maestro Gaetano Pesce, artista immaginifico e instancabile sperimentatore, che nella sua opera ha saputo coniugare i linguaggi dell’arte, dell’architettura e del design”. Così il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, che aggiunge: “Da oltre un anno era impegnato nella progettazione di una monumentale opera d’arte pubblica nell’ambito della nostra rassegna Napoli Contemporanea. Un lavoro imponente e al contempo delicato, che avrebbe parlato della nostra città, accostando all’archetipo della maschera un cuore vivo e pulsante, simbolo del legame con il nostro territorio. Valuteremo come valorizzare in ogni caso la sua arte“.

SANGIULIANO: CORDOGLIO PER SCOMPARSA GAETANO PESCE

“Esprimo sincero cordoglio per la scomparsa di Gaetano Pesce, un grande italiano che, con talento, visione e passione, ha esaltato nel mondo il nome del Made in Italy. Designer, architetto e scultore, la sua arte si è espressa attraverso molti linguaggi, padroneggiati con sapienza e maestria, sempre cogliendo l’essenza di ciò che rappresentava”. Lo dichiara in una nota il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano.

INSTALLAZIONE ‘TU SI ‘NA COSA GRANDE’ DI PESCE IN VILLA COMUNALE NAPOLI

‘Tu si ‘na cosa grande’, così si intitola l’ultima installazione del compianto maestro Gaetano Pesce dedicata a Napoli, curata da Silvana Annicchiarico, nell’ambito della rassegna ‘Napoli contemporanea’ a cura di Vincenzo Trione. La volontà del sindaco Gaetano Manfredi è dare seguito al progetto avviato da Pesce con l’Amministrazione ed esporre la sua opera in Villa Comunale. A darne nota Palazzo San Giacomo.
L’opera ‘Tu si ‘na cosa grande’ “recepisce e sottolinea molti temi ricorrenti nella poetica del lavoro di Gaetano Pesce (il femminile come motore del progetto, l’estetica dell’imperfetto, l’attenzione al corpo e alla sua centralità), riuscendo a metterne in rilievo anche il valore specificamente personale e autobiografico, il suo attaccamento affettivo a Napoli e il suo riannodare le radici con le sue origini”.

FERRARA ‘SALUTA’ PESCE E RINSALDA LEGAME CON SUA MAXI-OPERA

Ferrara conserva una delle opere più celebri di Gaetano Pesce, l’architetto, artista e designer italiano scomparso a New York a 84 anni. “Pesce è stato un creatore visionario che ha rivoluzionato il mondo dell’arte, del design e dell’architettura con originalità e coraggio”, ricordano da Ferrara dove si trova l’opera “Maestà sofferente”, nell’area antistante la fiera. Era stata donata nel 2021 dall’artista all’amministrazione comunale. Si tratta di una scultura di notevole valore, al tempo -prima della scomparsa dell’autore- stimata intorno ai 300.000 euro, rappresentante una poltrona dalle sembianze femminili trafitta da 400 frecce, con una palla poggiapiedi collegata ad essa da una catena. L’opera, alta otto metri e pesante circa quattro tonnellate, è circondata da sei sculture raffiguranti altrettante bestie feroci (leone, alligatore, tigre, iena, cobra, lupo), alte mediamente quattro metri.

“La creazione di Pesce -che riprende in scala monumentale una delle sue invenzioni più iconiche, la poltrona della serie UP- è stata concepita come una metafora della violenza sulle donne, con le bestie circostanti che rappresentano la crudeltà dell’uomo. In un tempo in cui si registrano numerosi casi di femminicidio nel mondo e in Italia, l’opera esprime un forte messaggio di denuncia. Ora avrà per la città un valore ancora più forte e simbolico, in ricordo e omaggio a questo grande e originale artista”, ricorda il sindaco di Ferrara Alan Fabbri. L’opera era stata inaugurata non a caso proprio l’8 marzo 2021, alla presenza oltre che di Fabbri e del presidente del teatro Comunale Michele Placido, anche del presidente della Fondazione Ferrara Arte, Vittorio Sgarbi, che al tempo aveva ricordato: “Il Pil non cresce senza la cultura. Ferrara dà il segno di una crescita attraverso l’investimento in cultura ed è, oggi, la prima città d’Italia a onorare la donna. Con la ‘Maestà Sofferente’ del grande Gaetano Pesce ha portato la bellezza in periferia, proprio di fronte alla fiera”. Al tempo, in piena pandemia, l’area fieristica era stata attivata come hub dei vaccini anti Covid. Dopo l’acquisizione, l’opera è stata inclusa nell’inventario delle collezioni del Servizio Musei d’Arte, Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara.

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