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Maltempo, Toti: “Per Liguria spiccioli. Umiliante sottovalutazione”

Meno di 50 milioni su 100 milioni già spesi per riparare le principali strade

Pubblicato:03-12-2019 10:22
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 16:42
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GENOVA – La reazione a mente fredda e’ identica a quella a caldo. Per il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, “la risposta data ieri dal Consiglio dei ministri sull’emergenza della Liguria, cosi’ come delle altre regioni, e’ una umiliante sottovalutazione”. Ieri il governo ha riconosciuto l’estensione dello stato di emergenza gia’ approvato il 14 novembre, stanziando qualche spicciolo in meno di 40 milioni per la Liguria.

A cui vanno sommati i 9,3 milioni della prima tranche e la promessa di “ulteriori risorse per l’attivazione di prime misure economiche di immediato sostegno al tessuto economico e sociale e alla ricognizione dei fabbisogni per il ripristino delle strutture e delle infrastrutture, pubbliche e private, danneggiate”.

Promessa che non basta a Toti. “Il governo ha riconosciuto alla Liguria meno di 50 milioni su 100 milioni gia’ spesi per riparare le principali strade e oltre 500 milioni di danni totali, esclusi i privati e le imprese per cui stiamo ancora facendo la conta dei danni- si lamenta- la Liguria, gia’ colpita dal crollo del ponte Morandi, fronteggia la piu’ grave emergenza degli ultimi decenni, superiore alla mareggiata dello scorso anno, e questa e’ la risposta?”. Il governatore, quindi, si augura che il premier Giuseppe Conte “gia’ nei prossimi minuti, dia alla Protezione civile i mezzi necessari e rassicuri tutti i sindaci e gli amministratori che da 40 giorni lottano tra frane e fango.


E mi auguro che i gruppi politici regionali che sono in maggioranza a Roma, dopo tante critiche e chiacchiere pretestuose e inconcludenti, arrossiscano un po’ e facciano sentire la propria voce, se ce l’hanno e se contano qualcosa. La Liguria non si arrende”.

RIXI: DA GOVERNO POCHI SPICCIOLI, LEGA FARÀ BARRICATE

 “Conte si rimangia la parola. Dopo aver assicurato alle 13 Regioni colpite dal maltempo che le risorse c’erano, oggi scopriamo che il governo stanzia solo pochi spiccioli, a fronte di milioni di euro di danni ai territori. Per la Liguria, solo 50 milioni su 100 già spesi dalla Regione per riparare le principali strade e oltre 500 milioni di danni totali”. Così il deputato della Lega e segretario del Carroccio in Liguria, Edoardo Rixi, dopo l’approvazione ieri sera, in Consiglio dei ministri, dei nuovi fondi per i danni delle ondate di maltempo di ottobre e novembre.

“La Lega farà le barricate e, nel Dl Fisco, faremo battaglia perché vengano rispettati i territori, riconosciute adeguate risorse alla Liguria e a tutte le regioni colpite dagli eventi meteo”, conclude Rixi.

RABBIA ANCI: POCHI FONDI, NESSUN RISPETTO

“Sono del tutto inutili le passerelle sul territorio, se ne stiano pure a Roma. Se la risposta alle richieste liguri è quella che giunge informalmente stamane, significa che il governo non comprende il senso e la struttura del sistema delle somme urgenze”. È un attacco senza appello quello che arriva da Anci Liguria al governo, il giorno dopo l’approvazione in Consiglio dei ministri dei fondi per il ristoro delle somme urgenze per i danni causati dalle ultime ondate di maltempo. “Sappiamo che la Regione Liguria ha chiesto un intervento straordinario per 107 milioni complessivi per le due tornate di maltempo che ci hanno colpito- sottolinea il direttore generale, Pierluigi Vinai- apprendiamo che la risposta di stanziamento governativo ammonta a 49 milioni. Ciò è inaccettabile perché è insostenibile per il nostro territorio. Un territorio della cui fragilità tutti, non solo in Italia, sono a conoscenza ed a cui non si può rispondere con una manciata di monetine”. Per Vinai, “dire ‘intanto prendete questi e poi ne troveremo altri’, significa non conoscere lo strumento delle somme urgenze che non si coprono con dei pagherò. Quanto chiesto dal presidente della Regione è, non solo legittimo, ma facilmente riscontrabile e verificabile: l’ammontare delle richieste è appena sufficiente per coprire gli interventi d’urgenza, gli interventi strutturali dovranno seguire”.

Si accoda anche l’assessore al Bilancio del Comune di Genova, Pietro Piciocchi, in qualità di coordinatore della commissione finanza locale di Anci: “Chiediamo una assoluta revisione della somma stanziata e una radicale ristrutturazione del fondo di solidarietà comunale affinché non sia soltanto un farraginoso e cervellotico strumento contabile per una stabilità della spesa pubblica che viene fatta pagare soprattutto ed esageratamente ai Comuni”. Enrico Piccardo, coordinatore dei piccoli comuni liguri e sindaco di Masone, sottolinea che “i nostri sindaci da settimane, ininterrottamente, stanno intervenendo per salvare persone e cose, per riaprire viabilità, per spalare fango, senza tregua e senza sosta, cercando di limitare i danni ed assumendosi enormi responsabilità personali firmando interventi per somme urgenze necessarie a contenere la situazione calamitosa”. E il vice coordinatore e sindaco di Bormida, Daniele Galliano, aggiunge: “Non ci si stupisca se poi i sindaci minacciano di consegnare le chiavi e le fasce tricolori in Prefettura e, neppure, se, come è iniziato ad accadere nelle ultime tornate di consultazioni amministrative, si manifesta il fenomeno delle candidature uniche alla carica di sindaco o, addirittura, nessuna candidatura e conseguente commissariamento del Comune. Il senso di responsabilità ha dei confini, non essere in grado di coprire le somme urgenze travalica questi confini”.

Insomma, conclude Vinai, “i sindaci liguri non possono accettare questa situazione senza reagire. La Liguria è un territorio fragile, prevalentemente montuoso ed orograficamente complicato, non è un caso se la stragrande maggioranza dei Comuni è di piccola e piccolissima dimensione. Se non li sosteniamo lo spopolamento crescerà e da esodo diverrà disastro ambientale, le prime avvisaglie sono sotto gli occhi di tutti. Il presidente dei sindaci liguri, Marco Bucci, guiderà con ogni legittima energia questa battaglia”.

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