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ROMA – E’ morto all’età di 66 anni Tom Petty, lo storico chitarrista degli ‘Heartbreakers’. A stroncarlo, beffa del destino, un infarto che lo ha colpito domenica notte nella sua casa di Malibù. Il cantautore sarebbe arrivato al Santa Monica Hospital in condizioni disperate, probabilmente già a morte celebrale avvenuta. L’artista aveva da poco concluso la tournée per il 40esimo anniversario della band. Lo scorso dicembre aveva dichiarato a “Rolling Stone” che a tour ultimato avrebbe preso una pausa dalle scene musicali per dedicarsi alla famiglia.
Nato nel 1950 a Gainesville, in Florida, Petty inizia a suonare la chitarra all’età di quattordici anni. In gran parte autodidatta, il futuro rocker ha come modelli musicali Elvis Presley e Bob Dylan. Negli anni ’70 si trasferisce il California e fonda gli ‘Heartbeakers’ insieme a Benmont Tench, Mike Campbell, Stan Lynch e Ron Blair. Nel 1979 con l’album ‘Damn the torpedoes’ il gruppo si impone nel panorama musicale americano e Petty diventa una stella nel firmamento del rock. Per tutto il decennio successivo, il successo della band, che raccontava in maniera nuova e originale storie di sconfitti, non si arrestò. Tra gli album che scalarono le classifiche di questo periodo ci sono ‘Southern accents’ e ‘Pack up the plantation: Live, Full moon fever’.
Nel corso della sua carriera Petty ha suonato con i più importanti esponenti della musica rock, esibendosi in tutto il mondo. Tra i sodalizi più importanti, quello con Bob Dylan con il quale negli anni ’80 costituì il gruppo ‘Traveling Wilbury’, e incise due album. Nella band anche Roy Orbison, George Harrison e Jeff Lynne .
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