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Comunali Roma. Alemanni: “Con me discontinuità in Municipio II” VIDEO

Andrea Alemanni, capogruppo uscente del Pd nel II Municipio, domenica alle primarie del centrosinistra se la vedrà con Francesca Del Bello, segretaria del circolo di San Lorenzo

Pubblicato:02-03-2016 15:55
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:05

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ROMA – Andrea Alemanni, capogruppo uscente del Pd nel II Municipio, domenica alle primarie del centrosinistra se la vedrà con Francesca Del Bello, segretaria del circolo di San Lorenzo, per correre come minisindaco.

Partiamo dall’attuale amministrazione, quella guidata da Giuseppe Gerace: cosa lascia al territorio? “La mia candidatura nasce in discontinuità” con l’attuale Giunta “perché è necessario dare una risposta politica e amministrativa al territorio, che ha grandi opportunità ma anche criticità importanti”, ha detto Alemanni nel corso di un’intervista all’agenzia Dire. Tra queste, una è sulle cronache di questi giorni: le buche nelle strade e l’impossibilità del Municipio di trovare una ditta per ripararle. Su questo il giudizio di Alemanni è netto: “E’ stato commesso un errore grave, abbiamo perso dei soldi perché non siamo stati in grado di impegnarli entro una determinata data. Uso sempre il ‘noi’, ma in realtà la Giunta non è stato in grado di farlo. Questo è uno dei motivi per cui c’è una carenza di fondi per coprire anche le buche”. Il II Municipio, ha spiegato ancora Alemanni, “deve poi affrontare in maniera più diretta il tema dell’abusivismo, un tema su cui, se sarò eletto presidente, non farò sconti a nessuno”.

L’inchiesta di Mafia Capitale, oltre ad aver causato un terremoto politico, ha messo in evidenza tentativi di corruzione fin dentro la macchina amministrativa, con molti dirigenti che ora hanno paura a firmare gli atti. Come si può tornare all’ordinaria amministrazione? “Sia i dirigenti che i dipendenti del Comune di Roma nella stragrande maggioranza danno tantissimo nel loro lavoro e danno di più di quello che ricevono- ha detto Alemanni- Ma in questi anni troppo spesso la politica ha abdicato al suo ruolo e ha lasciato passare situazioni grige, rispetto a cui dirigenti e semplici funzionari, purtroppo con altri interessi, hanno potuto fare il loro comodo. La politica è mancata di intransigenza, ora la macchina amministrativa si riporta a lavorare con indicazioni precise e dando l’esempio ai dirigenti”.


La fine dell’esperienza Marino ha pregiudicato in qualche modo la vostra esperienza in Municipio? “Nel nostro caso sono sicuro che il piano investimenti di un milione di euro su ogni Municipio messo a bilancio dall’assessore Scozzese, che non smetteremo mai di ringraziare, avrebbe potuto portare a compimento tutti gli interventi. I fondi in bilancio comunque ci sono- ha assicurato Alemanni- a prescindere dalle figure politiche. Dal punto di vista amministrativo è ovvio che sarebbe stato più facile” se l’amministrazione Marino fosse andata avanti, ma “penso che ora siamo nella condizione da qui a tre mesi di rimetterci in pista perché le risorse ci sono”.

Alle primarie quale candidato sindaco chi sostieni e perché? “Abbiamo due ottimi candidati a sindaco, due persone specchiate. Sosterrò Roberto Giachetti, perché abbiamo fatto fin dall’inizio una battaglia con Matteo Renzi. Credo che Giachetti sia il candidato a sindaco più corretto per Roma”, ha detto Alemanni, che sulla possibilità di aprire le primarie anche sabato ha risposto: “Nonostante sia un ‘primarista’ convinto, andavano organizzate prima. Non possiamo permetterci di non essere organizzati”.

A Roma il rapporto è ormai spezzato, ma nel II Municipio è possibile ricucire e tenere in piedi l’esperienza di centrosinistra? “Nel nostro territorio ci sono persone e profili per dialogare, c’è una parte ideologizzata ma consapevole dell’amministrazione. Con loro si può dialogare perché non prendono una posizione tout court. Questo è uno dei primi lavori politici da fare, sono sicuro di avere interlocuzione e secondo me è possibile nel nostro territorio”.

Nel II Municipio sono più forti i 5 Stelle o il centrodestra? “Qui il M5S ha il voto più basso di tutta Roma, mentre il centrodestra è più radicato anche se ancora non si capisce quale sia la loro configurazione”, ha concluso Alemanni.

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