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Clima, nuova azione di Extinction Rebellion al Mite: muri imbrattati di vernice. Cingolani: “Atteggiamenti violenti”

A compiere l'azione una decina di persone, fermate e portate via dalle forze dell'ordine

Pubblicato:02-02-2022 14:53
Ultimo aggiornamento:08-02-2022 16:32

extinction rebellion mite
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ROMA – Nuova azione degli attivisti di Extinction Rebellion al ministero della Transizione ecologica. Alcune persone si sono introdotte nella sede del ministero imbrattando i muri con vernice rossa. Gli attivisti di XR spiegano di protestare contro la politica climatica del governo.

A compiere l’azione una decina di persone, fermate e portate via dalle forze dell’ordine. La richiesta di Extinction rebellion era un incontro col governo e, più nello specifico, un confronto pubblico con il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani, presente nell’edificio al momento dell’irruzione.

EXTINCTION REBELLION: “MITE NON CI ASCOLTA, PARLIAMO AI MURI”

Gli attivisti che hanno fatto irruzione al ministero della Transizione ecologica erano 11 aderenti alla campagna ‘Ultima Generazione’, e “pretendendo un incontro pubblico con il ministro Roberto Cingolani, quattro di esse sono entrate. Al categorico rifiuto da parte dello staff del ministro, hanno pensato di rivolgersi ad un uditorio più conscio della gravità dell’emergenza climatica ed ecologica, ovvero i muri, su cui hanno lasciato il segno del loro dissenso”. Così un comunicato di Extinction Rebellion.


“La polizia è intervenuta tempestivamente, chiamata da due carabinieri che già erano all’interno del ministero e portando via dieci persone in questura– spiega il comunicato- tre macchine della polizia, un camioncino antisommossa, più tre Carabinieri e altre forze dell’ordine, una ventina circa, per portare via persone nonviolente che hanno messo il proprio corpo e la loro sicurezza al servizio dei cittadini per chiedere un semplice incontro pubblico con Cingolani”.

‘Ultima Generazione’, prosegue XR, “ha già da tempo chiesto un incontro pubblico non solo con Cingolani, ma anche con Draghi, Patuanelli, Giorgetti, Orlando e Carfagna” e “oltre 26.000 e-mail sono state inviate dalle persone che sostengono la campagna a queste cinque figure del governo, alle quali non è giunta alcuna risposta”

“Le persone attive in Ultima Generazione sono tornate ad alzare il tiro della loro contestazione, e continueranno finché il governo non concederà un incontro pubblico dove discutere in merito alla necessità di agire radicalmente per contrastare la crisi ecologica e climatica, e usare nuovi strumenti partecipativi come le assemblee di cittadine/i”, prosegue il comunicato di Extinction rebellion.

Alcune delle persone coinvolte nell’azione di oggi “anche ieri hanno spruzzato di vernice le facciate del ministero, e hanno ormai violato per l’undicesima volta il foglio di via da Roma che avevano ricevuto dopo i blocchi stradali di dicembre- segnala XR- per l’azione di ieri sono state fermate dalla polizia ricevendo ancora fogli di via e numerose sanzioni: pur rischiando condanne severe, non sono disposte ad arrendersi“.

Tra loro, Simone, 19 anni, che dice: “Sono qui a fare queste azioni oltraggiose perché ho tanti progetti per il futuro, ma non credo di poterli realizzare senza agire concretamente per proteggere la nostra esistenza. Desidero che il ministro della Transizione Ecologica ci riceva, e che ammetta la necessità di approcciare la transizione con uno strumento partecipativo come le assemblee di cittadine/i. Al MiTE invece hanno accentrato il potere di scegliere e approvare i progetti del PNRR nelle mani di una sola persona, che non è stata eletta: è prevedibile che produrrà decisioni calate dall’alto che andranno incontro all’opposizione delle comunità. Sono preoccupato per gli sconvolgimenti sociali che ci saranno e a cui siamo già di fronte, e per la reazione della gente che temo diventerà più violenta”.

CINGOLANI: “ATTEGGIAMENTI VIOLENTI FRUTTO CLIMA MENZOGNA”

Gli attivisti di Extinction rebellion che hanno fatto irruzione al ministero della Transizione ecologica hanno avuto “atteggiamenti violenti” e quanto accaduto “è l’effetto di un clima, c’è troppa menzogna, ci sono troppe cattiverie“. Roberto Cingolani, titolare del MiTE, lo dice commentando quanto accaduto stamane, con l’irruzione di una decina di attivisti XR nel dicastero.

L’irruzione degli attivisti di Extinction rebellion al MiTE di oggi, seconda azione in due giorni contro il dicastero, è “una brutta parentesi, perché questa è un’istituzione dello stato. Sono atteggiamenti violenti, hanno anche fisicamente spinto persone, le hanno imbrattate di vernice, hanno danneggiato diversi piani all’interno”, spiega Cingolani.

“Non si fa, è un peccato. Questo è l’effetto di un clima, c’è troppa menzogna, ci sono troppe cattiverie, leoni da tastiera che si esibiscono, è un peccato”, lamenta il ministro, “bisogna ritrovare un po’ di serenità, a me spiace che la transizione ecologica venga vista come un argomento divisivo”.

Certo, “siamo tutti d’accordo che bisogna fare cose importanti per il clima”, dice il ministro, ma “bisogna farle nel rispetto anche del mondo del lavoro, della società, delle persone più deboli”.

Insomma, “è un’operazione complicata, se fosse stata semplice l’avremmo già fatta”, stigmatizza Cingolani, quindi “ci vuole un po’ di pazienza da parte di tutti, anche da parte di queste forme di attivismo violento che non hanno giustificazione”.

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