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‘Hip Hop 4 Peace’, gli Assalti Frontali volano in Libano

[caption id="attachment_103746" align="aligncenter" width="700"] foto da Facebook - ASSALTI FRONTALI OFFICIAL PAGE[/caption]

Pubblicato:02-02-2017 16:04
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 10:51

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foto da Facebook – ASSALTI FRONTALI OFFICIAL PAGE


ROMA – Un laboratorio hip hop di tre giorni con i ragazzi tra gli 8 e i 17 anni libanesi e siriani rifugiati nel quartiere Bab al-Tabbaneh di Tripoli, una delle aree con il livello di povertà più alto del Libano, poi un concerto nella città e uno a Beirut. A partire è Assalti frontali, la realtà più importante e tra le più longeve dell’hip hop italiano nato negli anni ’90, quello incentrato su messaggio e contenuti e ben diverso da quello ‘disimpegnato e sbarazzino’ di oggi. La partenza oggi, lunedì 6 febbraio.

Con grande gioia lunedì 6 febbraio andiamo in Libano“, scrivono ‘gli Assalti’ su Facebook, “il laboratorio che andiamo a fare è un desiderio manifestato dagli stessi bambini e ragazzi del Centro di Bab al-Tabbaneh, che hanno detto: ‘Noi vogliamo fare il rap'”. Le associazioni che lavorano lì da anni, tra cui l’Arci Toscana, “che organizza attività per favorire la libera espressione e la capacità di fronteggiare situazioni di stress, hanno fatto dunque nascere il progetto europeo ‘Singing for peace’, all’interno del quale ha preso vita il nostro ‘Hip Hop 4 peace’, per creare scambi e visite di artisti italiani ed europei”.

Il Libano è un paese bellissimo, che evoca tragedie, ma anche accoglienza e convivenza uniche- si legge sulla pagina Facebook di Assalti frontali- Qui convivono le comunità di tredici religioni, sono rifugiati migliaia di palestinesi da decenni, il destino del paese è segnato da una posizione geografica particolare, affacciato sul mediterraneo, confina con la Siria e Israele, e dopo sei anni di guerra in Siria, in Libano si sono riversati 1,3 milioni di rifugiati siriani, di questi il 50% hanno meno di 18 anni. Il pensiero che alcuni di loro abbiano espresso il desiderio di esprimersi con il rap per uscire almeno un po’ dallo stress in cui vivono ci commuove e ci spinge a un viaggio da cui abbiamo tanto da imparare”.


La crew di Assalti frontali parte dunque con la sua idea di fare il rap, quella originaria, intesa “come possibilità di esprimere se stessi, se stessi nel contesto in cui si vive, con l’idea che il rap aiuti a lanciare messaggi al mondo e porti al centro dell’attenzione situazioni altrimenti sconosciute”. Con il combo romano ci saranno ‘Il Nano’, riconosciuto improvvisatore di rime e capace di grande empatia al microfono, e Marcello Saurino, videomaker che ha già girato per Assalti Frontali i video di ‘Il lago che combatte’ (dedicato al ‘lago urbano’ nel parco Ex Snia Viscosa, salvato dalla speculazione edilizia, ndr), ‘Roma meticcia’, ‘Il rap di Enea’, per raccontare questa esperienza attraverso la musica e i video.

Dopo questo viaggio, probabilmente, non potremo più andare negli Stati Uniti di Trump– aggiunge Assalti- Ma il nostro mondo non ha limiti, le cose cambiano in fretta, e noi confidiamo nella lotta di chi vuole abbattere muri e costruire ponti che sono finestre. Ringraziamo l’Arci toscana che ci permette di fare un’esperienza eccezionale nel centro di Bab al-Tabbaneh, considerato un esempio di accoglienza, convivenza pacifica e promozione culturale in una delle realtà più difficili del nostro Mediterraneo”.

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