BOLOGNA – I terremotati che ancora vivono nei Map (moduli abitativi provvisori) “sono informati degli aiuti” per uscire dai moduli e per i piani di rientro delle utenze non pagate. Ma “non sempre i cittadini hanno accettato le soluzioni proposte”. A metterlo in chiaro è l’assessore regionale alla Ricostruzione, Palma Costi, rispondendo oggi in Assemblea legislativa all’interrogazione del leghista Stefano Bargi. “Non è assolutamente vero che queste famiglie sono lasciate al freddo e al gelo– attacca Costi- se poi qualcuno vuole strumentalizzare questa situazione, è libero di farlo. Ma i Comuni e la Regione hanno messo in atto tutto ciò che era possibile per dare una risposta”.
Ad oggi, spiega l’assessore, nei Map vivono ancora “meno di 200 persone”, rispetto alle 757 iniziali. “Tutti i cittadini sono stati informati all’ingresso nei moduli e hanno sottoscritto impegni” per il pagamento delle utenze, ricorda Costi, luce e acqua in particolare, e negli anni le famiglie “sono state responsabilizzate per avere consumi adeguati e controllati”.Sono state effettuate anche “rilevazioni a campione”, dalle quali risulta che “solo il 9,3% ha un uso scorretto degli impianti. Tutte le altre famiglie hanno bollette paragonabili a quelle in una normale abitazione”. In molti casi, sottolinea Costi, chi ha cifre alte a cui far fronte “è perché non hai mai pagato fin dall’inizio”.
Per far fronte a questi accumuli, continua l’assessore, i Comuni e la Regione si sono “attivati coi gestori per adeguare i contratti, applicare tutti i bonus possibili” e studiare per ciascuno “piano personali di rientro dalle morosità, con contributi e agevolazioni”.
La Regione ha stanziato per quest’anno circa 500.000 euro. Ma, ribadisce l’assessore, “non sempre le soluzioni vengono accettate” dai cittadini. Il Carroccio però incalza. “Non capisco perché l’assessore si scaldi tanto- afferma Bargi- ci sono persone che hanno accumulato bollette anche da 6.000 euro. Chiediamo solo che la Regione attivi strumenti per dare una soluzione”.
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