NEWS:

Mafie, Di Stefano (M5S) contro Berlusconi: “Era premier e pagava Cosa Nostra”

Il sottosegretario agli Esteri Manlio Di Stefano: "Presidente del Consiglio pagava Cosa Nostra dalla sua poltrona di Palazzo Chigi"

Pubblicato:23-05-2019 12:33
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 14:30
Autore:

FacebookLinkedIn

ROMA – “Per onorare Giovanni Falcone dobbiamo uscire dalla retorica e raccontare i fatti che questo titolo dell’epoca, a decenni dalla conclusione del processo, non poteva raccontare. Gli esecutori di quella strage furono certamente i mafiosi, ma la mafia non agì autonomamente bensì durante una fitta rete di contatti con lo Stato e con la politica dell’epoca. Politica che infatti andò o rimase al potere anche dopo le stragi e assecondò le richieste di Cosa Nostra negli anni a seguire”. Lo scrive su facebook il sottosegretario agli Esteri Manlio Di Stefano.

“E mentre tutto il Paese piangeva Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Paolo Borsellino, otto agenti di scorta e dieci civili, comprese due bambine- aggiunge l’esponente M5s-, l’Italia aveva un Presidente del Consiglio che pagava Cosa Nostra dalla sua poltrona di Palazzo Chigi e almeno fino alla fine del 1994. Quel Presidente del Consiglio si chiamava Silvio Berlusconi ed elargiva denaro ai mafiosi sempre nello stesso modo, tramite il socio fondatore di Forza Italia Marcello Dell’Utri”.

Tutto questo, dice ancora, “lo scrivono nero su bianco i giudici della Corte d’Assise di Palermo nelle motivazioni della sentenza che ha condannato l’ex senatore di Forza Italia a dodici anni di carcere alla fine del processo sulla Trattativa tra pezzi dello Stato e Cosa Nostra. Nero su bianco, ricostruito nei minimi dettagli. Capite perché non riesco a tollerare l’ipocrisia della sfilata di certi politici alla commemorazione di Capaci?”.


“Chi è nato politicamente sulle ceneri degli eroi di Palermo e dell’antimafia deve stare lontano anche solo dai nomi di Falcone e Borsellino- continua il sottosegretario- Oggi lasciateli celebrare a tutti i cittadini per bene, quelli che si sarebbero fatti ammazzare pur di combattere, davvero, la Mafia. Grazie Giovanni, le tue idee continuano a camminare sulle nostre gambe e l’approvazione della ‘Norma Falcone’, quella sullo scambio elettorale politico-mafioso, è il regalo più bello che potessimo farti”.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it