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Roma. Indagine della commissione capitolina: ecco i ‘regali’ al Vaticano

Daniele Frongia, presidente della commissione capitolina revisione della Spesa, snocciola i primissimi dati dell'indagine dell'organismo da lui presieduto denominata 'Date a Cesare'.

Pubblicato:23-03-2015 12:10
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:12

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san pietroROMA – “Quindici milioni di euro nel triennio 2012/14 da Roma Capitale al mondo cattolico, dal Vaticano, ai luoghi di culto, fondazioni, associazioni, istituzioni, esercizi commerciali e ricettivi direttamente o indirettamente riconducibili al Vaticano, attraverso un centinaio di determine”. Daniele Frongia, presidente della commissione capitolina revisione della Spesa, snocciola i primissimi dati dell’indagine dell’organismo da lui presieduto denominata ‘Date a Cesare’.

Un accesso agli atti “storico, come ci dicevano dal Campidoglio non è mai stata fatta una cosa del genere dal 1929 (anno dei Patti Lateranensi)– ha aggiorno Frongia- Abbiamo chiesto a tutti i dipartimenti, agli uffici che dipendono dal sindaco e ai Municipi le determina di spesa negli ultimi 5 anni. La risposta è stata in parte soddisfacente ed è costituita da migliaia di pagine che stiamo analizzando”.

Ma il dato complessivamente emerso e’ “una goccia nel mare”, soprattutto in considerazione del fatto che in tanti non hanno risposto, tra cui “la gran parte dei Municipi, eccetto il 2, 3, 8 e 14, e delle società partecipate. La Ragioneria non ha risposto e anche le carte arrivate da chi ha risposto sono solo parziali”. Il totale stimato, tradotto in numeri fa “oltre 440 milioni di euro ma stiamo scoprendo nuove voci di spesa che probabilmente supereranno i 200 mln”. Insomma, e’ possibile che alla fine il conto totale faccia circa 700 milioni.


Diversi gli esempi che hanno “dell’incredibile” per Virginia Raggi: “In una delibera del 2009 l’allora Consiglio comunale attribuiva un contributo di un milione di euro alle parrocchie romane per l’acquisto di attrezzature ludiche informatiche tecniche e tecnologiche, quando le scuole romane versano in condizioni assai gravi, tanto che i genitori sono portati a dare un contributo volontario per acquistare attrezzature didattiche. Questi contributi non Stati dati a tutte le parrocchie ma solo ad alcune, in base a una valutazione del gabinetto del sindaco. Noi abbiamo riscontrato una concentrazione territoriale particolare, ovvero è‘ stato curioso verificare come in tanti casi le parrocchie ‘fortunate’ si trovassero nei bacini elettorali di consiglieri e assessori“. Salvo poi verificare che Acea “e’ tra le partecipate di Roma Capitale che non ha risposto al nostro accesso agli atti”. Un atteggiamento che “comporta una violazione del codice penale, cosa che ricorderemo a chi non ci ha risposto” […].

di Marco Tribuzi

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