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Gianni Morandi cameriere dei senzatetto per un giorno. “La povertà e la lotta alle mafie battaglie di tutti”

“Ho scelto di essere qui perché è giusto- spiega Gianni Morandi, mentre porta un vassoio carico di piatti- Bisogna tenere alta l’attenzione su queste tematiche"

Pubblicato:19-03-2015 17:02
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:12

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G. Morandi

G. Morandi

BOLOGNA – Gianni Morandi cameriere per un giorno per servire il pranzo ai senza dimora. Succede sotto le Due Torri, dove in attesa della manifestazione nazionale di Libera contro le mafie del 21 marzo, l’associazione Amici di Piazza Grande, insieme a quella di don Ciotti, ha offerto il pranzo di martedì, ieri e oggi a circa 140 persone, tra ospiti dei dormitori cittadini, rifugiati e persone disagiate nella Taverna Cento Passi, il ristorante di Libera allestito sotto il tendone in piazza XX Settembre.

Tra i tanti volontari che nelle tre giornate hanno dato una mano a servire ai tavoli c’era anche il cantante bolognese, non nuovo a iniziative di questo tipo: è uno degli ‘habitué’ chiamati a dare una mano ai pranzi offerti ai senzatetto, come ad esempio quello al ristorante Diana promosso sempre da Piazza Grande. Un’altra occasione per ribadire alla città, e non solo, quanto sia importante fermarsi a guardare in faccia la povertà e l’emarginazione e provare a combatterle dando una mano a chi ne ha più bisogno.

“Ho scelto di essere qui perché è giusto- spiega Gianni Morandi, mentre porta un vassoio carico di piatti- Bisogna tenere alta l’attenzione su queste tematiche. La povertà e la lotta alle mafie devono essere battaglie di tutti”.


Mentre il cantante bolognese si muove tra i tavoli, in tanti lo guardano e molti dei presenti gli chiedono di fermarsi a pranzare con loro. E Morandi si presta volentieri. Una parola, una battuta o l’accenno di una sua canzone, poi però corre a prendere un altro vassoio, perché ci sono tante persone da servire. Intanto però racconta di quando ha conosciuto don Luigi Ciotti e di come è rimasto colpito dalla sua personalità: “L’ho incontrato per la prima volta in Sicilia- dice Morandi- Era venuto a vedere una partita della nazionale cantanti. Prima di giocare è entrato negli spogliatoi e ha chiacchierato con tutti noi. Sono rimasto colpito dalla sua determinazione e dalla grinta che mette in quello che fa”.

La lotta alle mafie e quella alla povertà hanno un presupposto comune: combattere l’indifferenza. È da questa condizione che nasce il disinteresse da parte delle persone nel provare a cambiare le cose. Non è un caso, infatti, che Libera abbia scelto Bologna come città in cui tenere la manifestazione nazionale nel ricordo delle tante vittime di mafia. Nessuno è più immune, verrebbe da dire, visti i recenti fatti che hanno interessato l’Emilia-Romagna e che hanno portato alla luce la presenza della criminalità organizzata anche sul suo territorio. Non si può più voltarsi a guardare da un’altra parte o far finta di nulla, non si possono non vedere i prodromi di questi mali sociali. “Iniziative come questa di oggi e quella di Libera servono a ricordarci l’importanza dell’impegno- dice Roberto Morgantini, vicepresidente dell’associazione Piazza Grande, tra i promotori dell’iniziativa- Nessuno di noi può tirarsi indietro”. L’associazione Piazza Grande è presente in piazza XX Settembre con uno stand in cui si può acquistare il numero di marzo del giornale di strada con l’inchiesta sulla campagna di Libera “Miseria Ladra” e l’intervista a don Ciotti. Mentre i tanti “invisibili” che affollano lo stand finiscono il pranzo, realizzato con i prodotti di Libera Terra, Gianni Morandi prende la chitarra e intona una delle sue canzoni sulle cui note, leggenda vuole sia nata l’associazione Libera: “C’è un grande prato verde dove nascono speranze…”. (Dires – Redattore Sociale)

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