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Il Partito della Nazione c’è già e il leader dice: “Lo offro a Renzi”

Sette anni fa, con largo anticipo sul dibattito politico attuale, Francesco Nelli registrò quel nome che oggi potrebbe far gola a tanti

Pubblicato:19-02-2016 14:52
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:00

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ROMA – Il Partito della nazione esiste già e, se Renzi volesse, sarebbe subito “a sua disposizione”. Parola del leader, Francesco Nelli, romano con una passione per la politica e un’idea che ha bruciato tutti sul tempo. Sette anni fa, con largo anticipo sul dibattito politico attuale, registrò quel nome che oggi potrebbe far gola a tanti.

“Era il 2009, venivo dalle esperienze deludenti con An e Udc- racconta in un’intervista alla Dire- volevo creare qualcosa di nuovo, che comunicasse un’idea unitaria, né di destra né di sinistra. Volevo creare una cosa che andasse oltre questi concetti superati, una cosa diversa. Lo chiamai ‘Partito della nazione’, mi piaceva molto. All’epoca facemmo anche un po’ di riunioni, venne qualche persona”. Ma il ‘Partito della nazione’, marchio registrato dal 4 novembre 2010 con numero di protocollo 0001367076, non è mai decollato.


nelli_partito della nazioneOggi Nelli, 38 anni, impiegato pubblico, da tre anni è assessore ai Servizi sociali della comunità montana del Velino. “Eletto come indipendente- precisa- assolutamente indipendente”. In passato, invece, la sua carriera politica cominciò a destra: “Ho sempre fatto politica, ho sempre avuto questa passione, ma sono rimasto un politico a livello territoriale, anche se mi sarebbe piaciuto fare qualcosa di più. Ho cominciato nel 2001 con Alleanza nazionale, quando sembrava un partito moderato, in marcia verso il futuro. Feci il consigliere municipale a Ostia. C’era Storace presidente della regione Lazio, poi il progetto è naufragato, è mancata la lungimiranza”. Nel 2007 Nelli si sposta un po’ più al centro: “Decisi di aderire all’Udc perché… bè, onestamente perché mi sembrava il meno peggio all’epoca, ma nel 2009 anche l’Udc era sul viale del tramonto”. Oggi An non esiste più, l’Udc quasi: “Dovunque sono andato è finito il partito, speriamo non per colpa mia”, osserva.

Nel 2009, era aprile, l’idea di depositare il nome ‘Partito della nazione’. “Ne parlai anche con Cesa– racconta ancora Nelli- gli chiesi se l’idea gli interessasse. Mi rispose ‘grazie’, ma non l’ho più sentito. Da allora nessuno si è fatto avanti”. Il Partito della nazione non ha mai avuto un simbolo: “No, non l’ho mai fatto né pensato- dice Nelli- però mi piacerebbe disegnato da tante mani, per esprimere un concetto di democrazia reale. Soprattutto niente facce, sarebbe il contrario del mio concetto di politica”. Cosa ha pensato quando in tv e sui giornali si è cominciato a parlare di Partito della nazione? “Ho pensato che ero arrivato 6 anni prima di tutti, ma che poi la storia la scrivono i vincitori”. E lui, vincitore, non si sente: “Nel 2011 mi sono candidato sindaco a Cittareale, 20km da Amatrice: ero il candidato di una lista civica. Ho perso per 19 voti, su 500 abitanti, non male. Contando che lì non abitavo, non avevo casa, andavo solo in vacanza…“. La politica la segue sempre: “I vecchi partiti, però, non hanno più nulla da dire. Nelle ultime cinque volte- rivela- ho votato cinque cose diverse. Alle ultime elezioni ho votato Pd”.

Oggi il Nuovo centrodestra di Angelino Alfano sta provando a cambiar pelle. Beatrice Lorenzin ha annunciato che il partito avrà un nuovo nome, di sicuro senza “destra”. Raccontano che Ncd stia ragionando su un nome che contenga le parole “Italia” o “nazione” e che qualcuno abbia rilanciato l’idea di Partito della nazione. Se dovesse telefonare Alfano per chiederle il nome? “No, no. Non credo che il partito di Alfano abbia un grandissimo respiro”, risponde Nelli. Poi, aggiunge: “Preferisco Renzi tutta la vita, c’è bisogno di cambiamento in Italia e Renzi prova ad incarnarlo nell’immaginario collettivo e quindi mi piace”. A primavera si voterà a Roma, Milano, Bologna, Napoli e Torino e in tanti altri comuni di tutta Italia. Un banco di prova per quell’area indefinita che potrebbe essere la culla del futuro Partito della nazione. Andranno alle urne anche i nemmeno 500 abitanti di Cittareale. Chissà che il Partito della nazione non possa debuttare proprio qui, nel reatino. Francesco Nelli, il leader, ci sta facendo un pensiero.

di Antonio Bravetti, giornalista professionista

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