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La Pas non esiste, a rischio minori nel 10% dei divorzi giudiziari

ROMA - Sono tanti i bambini che 'cadono' nella morsa della Sindrome da alienazione

Pubblicato:16-01-2019 16:34
Ultimo aggiornamento:16-01-2019 16:34

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ROMA – Sono tanti i bambini che ‘cadono’ nella morsa della Sindrome da alienazione parentale (Pas). “Parliamo di quasi tutti i minori che finiscono nelle maglie del sistema dei tribunali in un numero inferiore al 10% delle separazioni e dei divorzi giudiziari, che cominciano ad entrare in questo marasma da cui non usciranno mai. Alla fine la parola Pas viene fuori e determina danni indicibili”. Lo dice Maria Serenella Pignotti, pediatra neonatologa e medico legale dell’ospedale Meyer di Firenze, nonché autrice del libro ‘I bambini meritano di piu”, presentato oggi al Palazzo Madama.


La Pas è “una sindrome che non esiste– sottolinea il medico- il costrutto dell’alienazione parentale è fuori dalla scienza e nessuno lo ha mai dimostrato. Hanno fatto l’invenzione dell’idiota morale, nel senso che il bambino non ha autonomia relazionale. È come se un bambino innamorato di suo padre, per effetto delle negazioni materne, cancellasse la relazione con il padre, che non serve più, per seguire pedissequamente la madre o viceversa. Questi bambini sono persone umane, in grado di amare, profondamente attaccate ai genitori amorevoli. Questo è un costrutto ideologico- aggiunge Pignotti- non dimostrato da niente, perché il bambino è un essere che sa amare”.

La scienza “in questa bufala non c’entra niente- ripete il pediatra dell’Ospedale Meyer- è una forma di psicopatologia assolutamente inventata. Purtroppo i bambini italiani hanno problemi di tipo comportamentale, che sono ben illustrati nel Libro bianco sulla Salute dei bambini edito dalla Cattolica di Roma nel 2012. In questo documento si evince che i problemi psicocomportamentali sono tutt’altro: bullismo, disturbi alimentari, fumo, abuso di alcol e non esiste l’alienazione parentale tra la psicopatologia che, secondo loro, affligge un terzo dei minori italiani”.

La cura della Pas è “una tragedia, siamo al maltrattamento istituzionale. Gli spagnoli la chiamano ‘Terapia della minaccia‘- fa sapere Pignotti- che interrompe i rapporti con la mamma o con il genitore protettivo, il genitore preferito non si vede più, viene invertita la custodia e data al genitore rifiutato. Tutto questo prevede generalmente un previo passaggio in comunità, dove viene resettato affettivamente il bambino, per insegnargli a non amare più il genitore che preferisce e ad amare l’altro a suon di minacce. Da qui- continua la pediatra- le frasi ‘Se non farai così la mamma andrà in prigione, o non la vedrai mai più’. Ho delle registrazioni di queste terapie psicologiche da denuncia, e ci arriveremo a denunciare”.

Il libro di Pignotti vuole far luce su una situazione che in Italia è recente, “risale agli ultimi 15 anni e non si può tacere. Io da pediatra ho il dovere di conoscere tutti i capitoli della patologia e psicopatologia dell’infanzia, ma il capitolo della Pas non esiste. Io non ne sapevo nulla e come me tante altre persone perbene cadute in questi baratri. Dobbiamo prendere coscienza di quello che sta accadendo nei nostri tribunali- avvisa il medico legale- di come questi bimbi, oltre a subire il divorzio dei genitori, vengono poi sottoposti a un maltrattamento istituzionale allucinante con delle ripercussioni tremende nelle loro vite. Nel mio libro ho la presunzione di riportare la scienza vera- fa sapere Pignotti- per spiegare cos’è il disagio infantile, il maltrattamento, il rapporto con la mamma, con il papà e con i fratelli. Anche quest’ultimo viene distrutto separandoli”.

Infine, il testo tratta il rapporto bambino-pediatra. “Non a caso in questa storia i pediatri vengono tenuti totalmente all’oscuro. Generalmente nelle Ctu i giudici arrivano persino ad ordinare il cambio di pediatra, se il medico aiuta il suo bambino, fa dei certificati e chiede di essere ascoltato. Alcuni Ctu scrivono che il pediatra non ha le competenze. I colleghi in tutta Italia danno supporto e tutela almeno del 95% dei bambini ed è impossibile che la pediatria non si sia resa conto di una grave psicosi che affligge i bambini italiani, se questa fosse vera. È tutta una finzione- conclude- che dietro nasconde un business esagerato e denunciato dagli psichiatri americani molto prima di me”.

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