NEWS:

Congresso Cgil, Camusso sceglie Landini: Colla si prepara alla corsa

ROMA - Il nodo tra riformisti e radicali arriva al pettine del piu' grande sindacato italiano. Potrebbe essere Maurizio Landini

Pubblicato:09-10-2018 15:18
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:39

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

ROMA – Il nodo tra riformisti e radicali arriva al pettine del piu’ grande sindacato italiano. Potrebbe essere Maurizio Landini a raccogliere il testimone che Susanna Camusso lascera’ tra poco piu’ di un mese. La conferma arriva al termine di una riunione notturna, molto tesa, che si è chiusa approvando, a larga maggioranza (sette componenti su nove), la proposta della leader Cgil. Due i contrari: Roberto Ghiselli e Vincenzo Colla, che a questo punto potrebbe proporsi come candidatura alternativa a Maurizio Landini, forte dell’appoggio dello Spi. Ora gli occhi sono puntati proprio sui pensionati, tanto che ci si chiede se reggerà il patto di solidarietà che da anni lega lo Spi e la Cgil.

In vista del congresso, Camusso, il cui mandato scade a novembre e che a dicembre dovrebbe approdare alla guida del sindacato mondiale, ha formalizzato una candidatura che circolava da mesi. Quella appunto dell’ex leader delle tute blu, classe 1961, reggiano, uno dei protagonisti più noti di corso d’Italia che in questi mesi si è avvicinato a Camusso.

Colla, piacentino, riformista, gode del sostegno di pensionati, chimici ed edili ed interpreta una linea di forte autonomia dal governo. Chi lo sostiene parla di “forzatura” da parte di Camusso, accusata di non aver ricercato una “proposta unitaria”, provocando così una spaccatura della Cgil. Chi condivide la linea della maggioranza della segreteria ricorda la decisione del direttivo di affidare ad una consultazione la proposta del successore.


Se al congresso, che si terrà a Bari a fine gennaio, la spaccatura sarà formalizzata, c’è chi prevede una possibile rottura del patto di solidarietà tra Cgil e Spi: la vecchia consuetudine per cui i pensionati cedono una quota di delegati alle altre categorie, rinunciando così al controllo del direttivo e della assemblea che elegge il segretario generale. Il segretario dei pensionati Ivan Pedretti, nelle scorse settimane, aveva invitato ad usare “uno strumento democratico, quello dell’ascolto e della verifica delle persone in campo per cercare una soluzione condivisa”.

Oggi a Bologna Camusso sottolinea che “innanzitutto c’è una linea politica: lo sforzo che tutti devono fare non è pensare alle persone, ma a chi meglio può interpretare la linea decisa tutta insieme. Credo che la Cgil esca da un importantissimo processo unitario. Va al congresso con un documento che rappresenta una vastissima unità del gruppo dirigente”.

Il giorno dopo la riunione della segreteria sono pochi i dirigenti che hanno voglia di parlare: c’è chi rimanda al direttivo (che sarà convocato tra fine ottobre – inizio novembre), altri preferiscono proprio non intervenire.

Tra i pochi che scelgono di dire la loro ci sono la leader della Fiom, Francesca Re David che sceglie Facebook per commentare: “La segreteria della Cgil sceglie il vincolo di relazione fra rappresentati e rappresentanti: è la democrazia l’antidoto a populismi e autosufficienza. Ancora una volta le donne spostano: Susanna Camusso propone per il congresso Maurizio Landini segretario generale”.

Il segretario di Nidil, Claudio Treves, interpellato dalla ‘Dire’, commenta: “Sulla correttezza delle procedure non ci sono dubbi perché è esattamente nella titolarità del segretario generale fare una proposta da valutare nelle sedi proprie. Sarebbe certo stato auspicabile un consenso di tutta la segreteria- osserva il sindacalista- ma questo non è avvenuto. Ora sarà il congresso e l’assemblea ad esprimersi e penso, e sono convinto, che si esprimerà a favore di Maurizio Landini che credo abbia le caratteristiche necessarie alla CGIL per affrontare una fase non certo facile, a fronte di un governo e di una cultura diffusa che non è amica del movimento dei lavoratori”.

Infine Treves rileva che “tutta l’elaborazione della Cgil è sempre avvenuta senza che emergesse un dissenso o una alternatività tale da giustificare una candidatura diversa. Spero che ora la proposta, arrivata dalla grande maggioranza della segreteria, possa svelenire il clima che in questi mesi è andato peggiorando”.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it