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Dall’Italia 40 milioni di euro per la lotta a Hiv e Aids

"Non ci fermiamo", scrive su Twitter il viceministro agli Affari esteri Mario Giro dal Palazzo di Vetro di New York

Pubblicato:09-06-2016 17:12
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:51

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onuROMA – “Non ci fermiamo”. Cosi’ ha scritto su Twitter il viceministro agli Affari esteri Mario Giro, annunciando i 40 milioni di euro erogati dall’Italia per il Fondo Globale per la lotta all’Aids. Ma il tweet giunge d’oltre oceano, dal Palazzo di vetro di New York, dove si sta svolgendo una tre giorni di incontri organizzati dalle Nazioni Unite per osservare i progressi fatti contro questa malattia, ma soprattutto interrogarsi sui passi ancora da compiere nel prossimo futuro. Secondo l’Onu, la battaglia contro l’Hiv-Aids e’ a buon punto, ma non puo’ dirsi vinta.

Stando ai dati diffusi da Unaids sono 36,9 milioni le persone che nel mondo sono affette da Hiv, tra cui 2 milioni i nuovi ammalati nel solo 2014. Scesa invece la mortalita’ – da 1,5 milioni del 2010 a 1,1 nel 2015 – e aumentato in modo costante negli ultimi dieci anni l’accesso ai farmaci retrovilari, sebbene nel 2015 ancora 22 milioni di persone non abbiano iniziato il trattamento. Il virus resta inoltre la principale causa di morte tra le donne tra i 15 e i 44 anni a livello mondiale. E l’Africa resta il continente in cui l’epidemia colpisce piu’ duro, con 25,8 milioni di persone contagiate. Ecco perche’ questa battaglia e’ in linea con i nuovi Obiettivi di sviluppo sostenibile 2015-2030: entro questa data, i 193 Stati membri delle Nazioni Unite puntano a debellare la trasmissione del virus, ma intanto si fissano anche dei ‘fast-track’, degli ‘obiettivi veloci’: ridurre il numero annuo di nuove persone affette da Hiv a meno di 500mila, con una maggiore enfasi sulla prevenzione; ridurre il numero annuo di persone che muoiono di Aids a meno di 500mila; infine, eliminare qualsiasi forma di discriminazione verso i malati. In quest’ottica procede anche la nuova azione del Fondo globale per i prossimi sei anni (2017-2022). Il Fondo ha come obiettivo quello di contrastare le tre piu’ dannose malattie al mondo: non solo l’Hiv-Aids, ma anche la Tubercolosi e la Malaria. L’Italia, tra i membri fondatori del Fondo globale, nel 2014 si e’ assunta un impegno pari a 100milioni di euro per il triennio 2014-2016: dopo i 60 milioni gia’ erogati nei due anni passati, ora Roma finisce di onorare i suoi impegni. Continuando a guardare all’Africa: Eritrea, Somalia, Sudan, Etiopia e Burkina Faso, ma anche altrove, in Afghanistan. In questi paesi intende avviare attivita’ di cooperazione sanitaria sia tramite interventi di assistenza tecnica, sia partecipando agli organismi di valutazione e coordinamento dei progetti del Fondo.


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