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Metro C, slitta l’apertura di San Giovanni (ma non per gli scioperi)

Oggi la stazione è ancora un grande cantiere, sostanzialmente una grossa scatola sotterranea vuota. E per metà 2016 non potrà aprire come previsto

Pubblicato:06-10-2015 17:16
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:36

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ROMA – La stazione San Giovanni della linea C, secondo quanto apprende l’agenzia Dire, aprirà in ritardo rispetto all’ultimo cronoprogramma che ne prevedeva l’inaugurazione a metà del 2016. Ma non per colpa dello sciopero e delle proteste annunciato dai sindacati in queste ore, bensì per i ritardi accumulati dalle ditte costruttrici nei mesi scorsi. Oggi la stazione è ancora un grande cantiere, sostanzialmente una grossa scatola sotterranea vuota e ancora a rustico. Nei giorni scorsi sono arrivate finalmente le scale mobili ma siamo ben lontani dalla realizzazione delle finiture che rappresentano l’ultimo passaggio prima dei collaudi. Ad oggi non è ancora possibile quantificare il ritardo ma lo slittamento dell’inaugurazione, forse qualche mese, non è nemmeno da imputare alla necessità di costruire il tronchino di manovra a valle della stazione, senza il quale, aveva fatto sapere Romametropolitane qualche settimana fa, non si sarebbe potuto aprire la fermata prima del 2018 se non con la conseguenza di veder ridurre il passaggio dei treni.

METRO

Lo sciopero di questi giorni, dunque, non causerà sensibili slittamenti, anche perché le aziende protagoniste della protesta, la Ecologica 98 con ha subappaltato alla MetroFer, si stanno occupando solo di una parte marginale del cantiere, sostanzialmente di opere di carpenteria. “E’ un’azienda minore- spiegano fonti tecniche alla Dire- la sua protesta non comporterà, da sola, ritardi perché le altre non sono coinvolte”. I ritardi semmai, confermato altre fonti, “sono da imputare ad altri”. Ora sta alle aziende del consorzio Metro C provare ad accelerare per centrare l’obiettivo dichiarato e concordato con l’amministrazione comunale: la stazione aperta al pubblico a metà 2016. Perché in caso di ulteriori ritardi nei lavori, così come stabilisce l’accordo attuativo, scatterebbe la tagliola delle sanzioni.


di Emiliano Pretto

Giornalista professionista

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