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Mattarella riceve dal Papa il premio Paolo VI: “Devolvo la somma all’Emilia-Romagna”

Il Pontefice: "Mattarella è un coerente maestro di responsabilità"

Pubblicato:29-05-2023 12:33
Ultimo aggiornamento:29-05-2023 12:34

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ROMA – Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, oggi ha ricevuto da Papa Francesco in Vaticano il premio Paolo VI. “Il mio primo pensiero è stato di sorpresa – ha dichiarato Mattarella-. Naturalmente, si è subito affiancato un sentimento di profonda gratitudine per questo riconoscimento di così grande prestigio. Ancor di più, ho avvertito un sentimento di riconoscenza al massimo grado nell’apprendere la disponibilità del santo Padre a consegnarmelo personalmente. E non posso nascondere la commozione di averlo ricevuto dalle mani del Santo Padre”. “Vorrei chiedere all’Istituto Paolo VI di destinare la somma collegata al premio alla comunità intitolata a Giovanni XXIII nata in Romagna. Alcune delle sue case di accoglienza sono state gravemente colpite dall’alluvione dei giorni scorsi”, ha aggiunto il presidente della Repubblica.

PAPA A MATTARELLA: COERENTE MAESTRO DI RESPONSABILITÀ, PARLARE DI PACE OGGI È URGENTE

“Un coerente maestro di responsabilità”, che è l’opposto dell’”egoismo collettivo”. Così il Papa ha definito il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, durante la consegna del Premio Paolo VI, conferito al Capo dello Stato dall’Istituto Paolo VI di Brescia. Paolo VI, ha osservato Francesco, “notava che nelle società democratiche non mancano istituzioni, patti e statuti, ma manca tante volte l’osservanza libera ed onesta della legalità e che lì l’egoismo collettivo insorge”.

San Paolo VI, ha proseguito il Papa, “sentì l’importanza della responsabilità di ciascuno per il mondo di tutti, per un mondo diventato globale. Lo fece parlando di pace – quanto è urgente oggi! -, lo fece esortando a lottare senza rassegnarsi di fronte agli squilibri delle ingiustizie planetarie, perché la questione sociale è questione morale e perché un’azione solidale dopo le guerre mondiali è veramente tale solo se è globale”.


Oltre cinquant’anni fa, inoltre, Papa Montini “avvertì l’urgenza di fronteggiare le sfide climatiche, davanti alla minaccia di un ambiente che – scrisse – sarebbe diventato intollerabile all’uomo in conseguenza della distruttiva attività dell’uomo stesso che, spadroneggiando sul creato, si sarebbe trovato a non padroneggiarlo più. E precisò: ‘A queste nuove prospettive il cristiano deve dedicare la sua attenzione, per assumere, insieme con gli altri uomini, la responsabilità di un destino diventato ormai comune’”.

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