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Confesercenti, Roma è sporca, legittimo impugnare la tariffa dei rifiuti

Valter Giammaria: " I cittadini e le imprese non possono più pagare un servizio che non viene svolto”

Pubblicato:22-07-2016 10:14
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 08:55

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Ama_rifiutiROMA -“Se continua così è legittimo impugnare la tariffa dei rifiuti e ricevere una de-contribuzione immediata. I cittadini e le imprese non possono più pagare un servizio che non viene svolto”. lo dice il presidente della Confesercenti di Roma, Valter Giammaria. “La situazione è allarmante: la denuncia sulla sporcizia a Roma, topi e cinghiali compresi non sono più una boutade per gli amanti del social, ma corre sui media e in tutto il mondo, la sporcizia invade la città, non solo in periferia. Stiamo subendo un doppio danno: di immagine e di vivibilità da un lato e di costi sostenuti per un servizio non reso dall’altro, come invece dovrebbe essere svolto per quello che paghiamo. Roma e i romani davvero meritano di più- aggiunge Giammaria- che ricorda che nella città si subisce la tassazione locale tra le più alte del paese”. Adesso è venuto il momento di risolvere la questione, sottolineano in Confesercenti, “o c’è il rischio che monti una forte ed esasperata protesta in tutta la città, a partire direttamente dai quartieri”.

“Segnaliamo che le tariffe rifiuti 2016 adottate dal Comune di Roma hanno raggiunto cifre impressionanti: Bar che pagano per il dentro e fuori, dove già si paga l’occupazione di suolo pubblico, 38 euro al mq; ristoranti con 43 euro e pescherie, fiorai e pizzerie a taglio con addirittura 52 euro: un importo che quasi rappresenta un secondo affitto del locale, in alcuni casi il terzo affitto, aggiungendosi all’Osp, pagato per smaltire i rifiuti urbani e al netto dei rifiuti speciali smaltiti attraverso altri canali privati e onerosi. Cifre assolutamente alte per una città così sporca. Basta guardare fuori dei negozi, se non fosse per l’esercente che spazza tutte le mattine il marciapiede, la sporcizia che ha invaso le strade avrebbe bussato alla porta del negozio e per non parlare evidentemente dello stato in cui versano i cassonetti, le montagne di rifiuti puzzolenti.

Ci hanno fatto notare- continua Giammaria- alcuni nostri soci che ci sono strade alberate del centro con le foglie secche cadute in ottobre, questo vuol dire che da nove mesi nessuno si occupa della pulizia delle strade e si dice che ora si puliranno i tombini”. “Prima della campagna elettorale a Roma abbiamo svolto un sondaggio tra i nostri operatori del centro storico, un centinaio, ed è emerso che al primo punto delle cose che non vanno proprio nella città vi è il degrado che pervade la capitale. Ora gli esami e gli appelli sono conclusi, subito la pulizia straordinaria della città, un calendario dei passaggi per lo smaltimento dei rifiuti più stringente, la rimessa a posto delle isole e dei cassonetti e la riduzione dei costi delle tariffe per il 2016, un atto dovuto”.


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