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Caso Djokovic, al tennista potrebbe essere vietato l’ingresso in Australia

Per entrare nel Paese è necessario essere vaccinati

Pubblicato:05-01-2022 09:57
Ultimo aggiornamento:05-01-2022 15:15

Novak Djokovic
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ROMA – Va bene l’esenzione medica per partecipare agli Australian Open, ma non è detto che Novak Djokovic riesca ad arrivare a Melbourne. Al campione no-vax serbo potrebbe ancora essere vietato l’ingresso in Australia. Il numero uno del mondo dovrebbe arrivare a Melbourne con un volo dalla Serbia in serata, ma il ministro degli Interni Karen Andrews ha avvertito che le autorità di frontiera potrebbero intervenire su un caso che nel frattempo ha fatto scattare l’indignazione internazionale. “Qualsiasi individuo che cerca di entrare in Australia deve rispettare i nostri severi requisiti di frontiera”, ha detto Andrews. “Mentre il governo del Victoria e Tennis Australia possono consentire a un giocatore non vaccinato di competere all’Australian Open, è il governo del Commonwealth che applicherà i nostri requisiti al confine australiano. Dal 15 dicembre 2021 i titolari di visto idonei completamente vaccinati possono viaggiare in Australia senza dover richiedere un’esenzione di viaggio ed entrare negli stati e nei territori idonei senza quarantena. L’Australian Border Force continuerà a garantire che coloro che arrivano al nostro confine rispettino i nostri severi requisiti di frontiera”.

TENNIS AUSTRALIA: “LE RICHIESTE DI ESENZIONI ERANO ANONIME

Mentre la bufera sulla licenza che permetterà a Djokovic di partecipare agli Australian Open da non vaccinato impazza, tocca agli organi di controllo australiano tentare di spiegare come sia possibile che il tennista numero uno al mondo possa godere dell’esenzione. In un comunicato ufficiale, Tennis Australia ha spiegato che l’iter prevedeva due passaggi distinti. Le richieste di esenzione medica (ne hanno ricevute 26, ma non si sa quante ne hanno accolte) sono state esaminate dal Dipartimento della Salute del Victoria secondo le linee guida ATAGI, e solo poi inviate a un altro team medico, l’Independent Medical Exemption Review Panel. “Non commento il caso specifico, ma posso dire che la maggior parte delle richieste di esenzione sono arrivate da chi ha avuto il COVID di recente – ha spiegato Carolyn Broderyck, responsabile medico di Tennis Australia – è normale, vista la diffusione della variante omicron. In alcuni casi hanno richiesto ulteriori informazioni, ma non ci sono stati contatti diretti con chi ha presentato le richieste. Osservavano i sigilli ufficiali sui documenti, ma non facevano attività di intelligence. Alcuni documenti erano formali rapporti di laboratorio. Per questo abbiano nominato esperti di immunologia, malattie infettive e medicina generale. Gli esaminatori non sapevano nemmeno se le richieste fossero di giocatori o di membri dei vari staff. La documentazione era completamente anonima: erano oscurati anche il Paese di provenienza e l’età del richiedente, salvi i casi in cui era un dettaglio importante”. 


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