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Oggi è la Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate. Mattarella: “Memoria sia stimolo”

Il presidente della Repubblica depone una corona di alloro all'Altare della Patria, a cento anni dalla tumulazione del Milite Ignoto. Draghi: "Abbiamo bisogno del coraggio e dell'umanità delle Forze Armate"

Pubblicato:04-11-2021 13:06
Ultimo aggiornamento:04-11-2021 16:57
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sergio mattarella
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ROMA – “Si ricordano quest’anno quattro importanti anniversari: 160 anni dell’Unità d’Italia, 150 anni di Roma Capitale, 100 anni del trasferimento al Vittoriano della salma del Soldato Ignoto, 75 anni di Repubblica. Momenti fondamentali della nostra storia che troveranno espressione solenne il 4 novembre, Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, all’Altare della Patria”. È quanto si legge in un messaggio che il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inviato al ministro della Difesa, Lorenzo Guerini.

Il Capo dello Stato, accompagnato dal ministro della Difesa, dal presidente del consiglio Mario Draghi, dalla presidente del Senato Elisabetta Casellati e dalle autorità militari, ha deposto una corona di alloro all’Altare della Patria, davanti al Sacello del Milite Ignoto, per le celebrazioni che ricorrono a cento anni esatti dalla tumulazione. La cerimonia si è conclusa con il volo delle Frecce Tricolori.

“In questo giorno – continua Mattarella – il pensiero va a quanti hanno sofferto, sino all’estremo sacrificio, per lasciare alle giovani generazioni un’Italia unita, indipendente, libera, democratica. L’intero popolo italiano guarda con sentimenti di commozione a tutte le vittime delle guerre. La loro memoria rappresenta il più profondo e sincero stimolo ad adempiere ai doveri di cittadini italiani ed europei“.


Il presidente della Repubblica prosegue: “Il centesimo anniversario della traslazione del Soldato Ignoto all’Altare della Patria richiama alla coscienza nazionale l’immane sacrificio delle Forze Armate e del Paese intero nei conflitti che hanno attraversato la storia europea del ‘900. La nostra storia è segnata dalla tragedia della Prima Guerra Mondiale: nel dolore condiviso si è cementato un sentimento di fratellanza inestinguibile tra il Paese e i cittadini in uniforme. Oggi gli eredi di quelle tradizioni confermano di rappresentare un patrimonio di virtù civiche, di coesione, responsabilità, a disposizione del Paese”.

Per Mattarella, “uomini e donne in uniforme sono sempre pronti a profondere il loro prezioso impegno nell’assolvimento dei compiti loro assegnati da Parlamento e Governo, al servizio della comunità internazionale nelle operazioni di mantenimento della pace e, sul territorio nazionale, al fianco delle altre componenti dello Stato”. Poi, rivolgendosi idealmente ai rappresentanti delle Forze Armate, il presidente della Repubblica conclude: “Soldati, marinai, avieri, carabinieri, finanzieri e personale civile della difesa, il vostro operato, espressione di valore, professionalità e dedizione, è riconosciuto e apprezzato quotidianamente. Nazioni Unite, Alleanza Atlantica e Unione Europea, rappresentano i riferimenti della nostra politica estera e di sicurezza. In seno a questi Organismi l’Italia opera, grazie al vostro contributo, come protagonista per il mantenimento della pace e della stabilità e per salvaguardare i valori di libertà, giustizia e cooperazione sanciti nella Costituzione. La Repubblica sa di poter contare su ciascuno di voi e sull’indissolubile giuramento di fedeltà che avete prestato. A tutti voi e alle vostre famiglie rivolgo in questa occasione l’augurio più cordiale e l’affettuoso saluto del popolo italiano. Viva le Forze Armate, viva la Repubblica”.

DRAGHI: “ABBIAMO BISOGNO DEL CORAGGIO E DELL’UMANITÀ DELLE FORZE ARMATE”

“Cento anni fa il Governo italiano scelse di seppellire il Milite Ignoto all’Altare della Patria: una decisione presa per onorare le decine di migliaia di giovani soldati morti durante la Prima Guerra Mondiale. Fu una donna di umili origini a scegliere la salma tra quelle rese irriconoscibili dalla violenza cieca della guerra. La madre di un suddito austro-ungarico, arruolatosi sotto falso nome nell’esercito italiano. Un soldato che aveva perso la sua identità diventò così simbolo dell’intero Paese”. Così il presidente del Consiglio Mario Draghi nel suo messaggio per il 4 novembre.

“Oggi – continua il premier – ci stringiamo attorno alle Forze Armate nel ricordo di tutti i caduti. Onoriamo lo spirito di servizio con cui i militari garantiscono la nostra sicurezza e le nostre libertà. Lo hanno fatto in Afghanistan e in molte altre parti del mondo, con professionalità, dedizione e capacità di dialogo. E in Italia, nella campagna vaccinale contro il Covid-19. Ringrazio tutte le donne e gli uomini impegnati nel nostro Paese e all’estero. Vi siamo e vi sentiamo vicini. Oggi, come in passato, abbiamo bisogno del vostro coraggio e della vostra umanità”, conclude Draghi.

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