ROMA – I migranti non ci ‘rubano’ il lavoro e non vanno necessariamente rimpatriati. Ne sono convinti quasi nove millennials su dieci, intervistati da ‘Radioimmaginaria’, primo network radiofonico in Europa gestito da ragazzi tra gli 11 e i 17 anni, in occasione della terza edizione di ‘Teen Parade’, il festival del lavoro spiegato dagli adolescenti che si svolge oggi e domani a Bologna Fiere.
I più giovani ritengono che in Italia l’occupazione dei migranti e quella autoctona siano prevalentemente complementari: l’88,8% ha dichiarato a Radioimmaginaria che i migranti non rappresentano un ostacolo per l’inserimento nel mercato del lavoro e l’82,5% è contrario alla misura del rimpatrio. Gli unici che si discostano da questo pensiero sono gli over 26, che si dimostrano più inclini a vedere il diverso come una minaccia e credono “sia più corretto fornire ai migranti le condizioni più idonee nel loro Paese piuttosto che adattarli al nostro”.
Alla domanda “Tu che consiglio daresti a chi si occupa della questione migratoria?”, gli adolescenti rispondono auspicando l’integrazione. Per i teenager occorre “potenziare le strutture per l’accoglienza, cercare il supporto dell’Unione Europea e invitare i cittadini a proporre soluzioni creative per l’integrazione anche a livello locale”. E molti chiedono di ascoltare il proprio lato umano: “Se fossimo noi i migranti, vorremmo o no essere accolti?”.
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