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Gabon, i militari in tv: “Mettiamo fine al regime di Ali Bongo”

Militari del Gabon hanno annunciato con un messaggio letto alla televisione nazionale di aver annullato i risultati delle elezioni della settimana scorsa

Pubblicato:30-08-2023 09:17
Ultimo aggiornamento:31-08-2023 15:53

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ROMA – Militari del Gabon hanno annunciato con un messaggio letto alla televisione nazionale di aver annullato i risultati delle elezioni della settimana scorsa, appena resi pubblici, e di aver “messo fine al regime” del presidente Ali Bongo Ondimba.

Poche ore prima la commissione incaricata dell’organizzazione dello scrutinio aveva comunicato la conferma del capo dello Stato, che aveva assunto il potere 14 anni fa, alla morte del padre Omar Bongo.

Le elezioni, tenute sabato, sono state segnate da denunce di brogli da parte dello sfidante Albert Ondo Ossa.


A livello internazionale, la famiglia Bongo è stata per decenni un riferimento politico per la Francia, l’ex potenza coloniale.

I militari hanno comunicato la chiusura delle frontiere del Gabon e lo scioglimento del parlamento e delle altre istituzioni costituzionali, sottolineando però di voler rispettare gli “impegni” assunti dal Paese a livello internazionale.

MIGLIAIA IN PIAZZA A SOSTEGNO DEI MILITARI GOLPISTI

Migliaia di persone si sono riversate in strada in Gabon, in particolare nella capitale Libreville, per festeggiare il golpe militare con il quale è stata annunciata la destituzione del presidente Ali Bongo Ondimba, succeduto al padre al potere 14 anni fa.

Video di manifestanti in strada che intonano cori e slogan, sventolando bandiere con il tricolore nazionale blu, giallo e verde, sono stati diffusi sui social media.

Il Gabon è stato guidato per 53 anni dalla famiglia Bongo, prima con Omar Bongo e poi con il figlio Ali. Entrambi hanno avuto rapporti di collaborazione politica con la Francia. Ed è di stamane la notizia, diffusa dalla testata Lsi Africa, che la multinazionale parigina Eramet, presente in Gabon dal 1953 in particolare per l’estrazione di manganese, ha sospeso le proprie attività.

LE FONTI A LIBREVILLE: IL POPOLO STA CON I MILITARI 

Carovita e peggioramento delle condizioni di vita, elezioni irregolari e timori di arresti di oppositori, corruzione e nepotismo di “una dinastia” supportata dalla Francia, l’ex potenza coloniale: questi i fattori all’origine del golpe militare in Gabon, secondo fonti dell’agenzia Dire nella capitale Libreville. La lettura, condivisa al telefono a condizione del rispetto dell’anonimità per ragioni di opportunità anche dal punto di vista lavorativo, parte dall’assunto che i fatti di oggi erano “prevedibili alla luce del malcontento generale” tra la popolazione. “Anche se il Gabon non ha una tradizione di colpi di stato”, questa la tesi, “con il deterioramento delle condizioni di vita e di convivenza, l’istituzionalizzazione della corruzione e la promozione di dirigenti controversi un golpe era ipotizzabile”.

Un passaggio chiave sono state le elezioni presidenziali, tenute sabato scorso. I risultati sono stati annunciati questa notte, poco prima dell’annuncio del golpe in tv da parte dei militari: stando ai dati ufficiali, il presidente Ali Bongo Ondimba, al potere da 14 anni e figlio di Omar Bongo, al potere dal 1967, sarebbe stato confermato per un nuovo mandato. Questo esito non è stato però riconosciuto dagli sfidanti, in particolare da Albert Ondo Ossa, che ha denunciato brogli massicci da parte del “regime”. Secondo le fonti a Libreville, “l’organizzazione caotica del voto e le voci su imminenti arresti degli oppositori hanno inevitabilmente provocato il panico, con il rischio di manifestazioni popolari represse dall’esercito o di un colpo di stato militare”.

La Francia è parte dell’equazione politica. “Ha fatto sapere che sta seguendo attentamente la situazione” continua l’analisi, allargandosi all’Africa occidentale nel suo complesso, con un cenno anche al colpo di Stato in Niger del luglio scorso. “Interverrà come nel 1964? Non lo so, ma i recenti golpe in Guinea, Burkina Faso e Mali sono una spina nel fianco per Parigi, che dovrà pensarci due volte prima di intervenire in un Paese dove il sentimento anti-francese è profondo”.

Poi una notizia circolata oggi, che alimenta altri dubbi: “Abbiamo appreso che ieri l’Air France ha effettuato tre voli: perché?” Un’ultima battuta riguarda l’accoglienza che il golpe sta avendo nella capitale: “I video e le informazioni che ho dai miei parenti che si trovano in centro mostrano scene di giubilo, con una grande comunione tra l’esercito e la popolazione”.

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