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Luciani (Aigu Lazio): “Abbattere muri coinvolgendo i ragazzi”

I progetti dell’Associazione Italiana Giovani per l’Unesco del Lazio

Pubblicato:30-03-2021 13:56
Ultimo aggiornamento:30-03-2021 13:56
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ROMA – Promuovere i valori Unesco nel campo dell’educazione, della scienza e della cultura: questa, la missione che l’Associazione Italiana Giovani per l’Unesco persegue dal 2015 – anno della sua costituzione – attraverso progetti per la partecipazione attiva dei più giovani e iniziative di rilievo nazionale. Nonostante le limitazioni imposte dalla pandemia, la rete dei 300 volontari tra i 20 e i 35 anni che la compongono – fra cui studenti, ricercatori, artisti, professionisti, manager e imprenditori – non ha mai smesso di pensare in grande né tantomeno alle generazioni future. Ad assicurarlo è Alessandro Luciani, responsabile regionale Aigu per il Lazio che, intervistato dall’agenzia Dire, ha delineato le principali iniziative che vedranno protagonista l’associazione nel corso di questi mesi.

Uno dei progetti a noi più caro è EDU, realizzato in collaborazione con le scuole del territorio. Prevede lo sviluppo di un progetto a partire da una tematica specifica, diversa di anno in anno. Per il 2021– spiega- il titolo scelto è ‘Fortificazione’, un laboratorio educativo centrato sull’obiettivo 10 dell’agenda 2030, ovvero ridurre le disuguaglianze all’interno e tra le nazioni”. Il punto di partenza è il “muro” inteso come simbolo di protezione quanto di esclusione: intorno a questo concetto ruoteranno le attività dei 50 studenti scelti tra il liceo ‘Albertelli’ di Roma e l’istituto ‘Cardarelli’ di Tarquinia nel viterbese. Con loro, 12 studenti iscritti alla scuola di italiano per stranieri del ‘Centro Astalli’ di Roma: “Il nostro obiettivo è far incontrare i ragazzi del Centro con gli studenti delle due scuole: un modo per concretizzare a pieno il superamento del muro”, commenta Luciani.

Ma l’Aigu in questa sfida non è sola. Tanti i partner sul territorio a sostegno dell’iniziativa: oltre il centro Astalli, il Museo delle Mura di Roma – scelto come luogo d’incontro per i destinatari del progetto – e poi ancora, le due onlus Avaz e Viving, in prima linea sui temi dell’immigrazione. “Nel primo incontro introduttivo tenutosi online con Asvis e il Centro Astalli sull’Agenda 2030, abbiamo illustrato ai ragazzi gli obiettivi principali dell’iniziativa. È toccato poi ad Avaz e Viving raccontare alcune delle esperienze umanitarie svolte in Africa. Da ultimo– continua Luciani- abbiamo realizzato una serie di videointerviste a distanza, grazie alle quali i ragazzi hanno potuto farsi domande a vicenda e iniziare a conoscersi meglio”.


Per i giovani partecipanti, l’associazione ha anche in serbo un workshop guidato dall’illustratore Michele Cerone, un incontro ludo-didattico nelle scuole e soprattutto la visita finale al Museo delle Mura, la cui realizzazione però dipenderà dagli sviluppi della pandemia. Ma i programmi non si fermano qui: da maggio il tema del muro sarà protagonista una serie di webinar legati al tema della rigenerazione e riqualificazione delle mura aureliane. Oltre ai progetti realizzati in autonomia, le varie divisioni regionali di Aigu giocano un ruolo fondamentale come partner di numerose iniziative sul territorio.  È il caso di META, il progetto ideato da Veracura, in partenza ad aprile, che si propone di attivare e connettere comunità di ragazze e ragazzi sia in Italia che all’estero per cambiare in meglio il futuro delle persone e del pianeta con un occhio di riguardo ai progetti di innovazione e rigenerazione territoriale. Impegnata nella prima fase dell’esperienza pilota di Roma, che vedrà come area di intervento il Municipio XIV – in particolare, il quartiere Ottavia – anche i Giovani per l’Unesco del Lazio.

“Siamo stati coinvolti da Andrea Schiavoni che ci ha chiesto di collaborare per l’organizzazione della parte culturale di META”, racconta il responsabile regionale Aigu, specificando che l’associazione si occuperà di realizzare uno dei tanti laboratori verticali previsti da Veracura. “Abbiamo pensato di strutturare il corso attraverso una serie di interventi che avranno come focus la valorizzazione del patrimonio artistico e culturale tramite la comunicazione digitale. Abbiamo deciso così di mettere a disposizione le competenze e le testimonianze professionali di alcuni dei nostri volontari in ciascuno dei questi due ambiti per ideare un percorso capace di andare dalla comunicazione sui canali social fino alla divulgazione nel campo artistico-culturale, passando per le tecniche di storytelling e di comunicazione efficace”, spiega. Nell’ultimo modulo saranno previste attività di gamification e business cases per mettere alla prova i ragazzi: una metodologia che si lega allo spirito di META, che punta a unire in maniera inestricabile teoria e pratica ma soprattutto vuole tornare a scommettere sulle nuove generazioni.

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