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Paradisi fiscali, la Svizzera all’Italia: “Cancellateci dalla ‘black list'”

Il presidente elvetico Ignazio Cassis ha incontrato a Berna Mattarella e ha lanciato un appello: "Per noi essere stralciati da questa lista nera sul piano simbolico è molto importante"

Pubblicato:29-11-2022 21:28
Ultimo aggiornamento:30-11-2022 18:33

Sergio Mattarella e Ignazio Cassis, presidente Confederazione Svizzera
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ROMA – La Svizzera non vuole più passare per un ‘paradiso fiscale’ agli occhi degli italiani e chiede di essere cancellata dalla lista nera in mano alla nostra Agenzia delle entrate. La sollecitazione arriva dal presidente della Confederazione elvetica Ignazio Cassis , che ha ricevuto a Berna il presidente della Repubblica Sergio Mattarella che resterà in Svizzera , in visita ufficiale, fino a domani. Durante l’incontro il nostro capo dello Stato ha sottolineato che “l’evasione fiscale sia un problema grave per qualunque Paese” ma che “non ci saranno problemi per l’attuazione del Pnrr”.

IL PRESIDENTE ELVETICO: “SIAMO IN REGOLA, ESSERE NELLA LISTA CI DISTURBA”

Durante una conferenza stampa congiunta dopo un incontro ufficiale con i consiglieri federali, i due presidenti hanno rilasciato dichiarazioni. Uno dei temi toccati da Cassis è stato proprio quello della materia fiscale. Il presidente elvetico ha detto: “Per la Svizzera essere stralciati da questa lista nera del ’99 sul piano simbolico è molto importante. In una situazione di rapporti di amicizia ed essendo noi del tutto in piena ‘compliance’ (conformità, ndr.) adesso con le norme, non c’è più alcuna ragione affinchè questo ‘listing’ (elenco, ndr.) debba ancora esistere. Sul piano materiale non è molto importante, ma su quello simbolico è importante. Cosa può fare la Svizzera? Parlarne con l’Italia, cosa che abbiamo fatto oggi con il presidente che a sua volta ne parlerà con chi di dovere. Ne parliamo attraverso la nostra ambasciata a Roma, ne parliamo nei nostri rapporti con i ministri. È un po’ un disturbo inutile che non ha più ragione di esistere e che sarebbe un bene per la bellezza delle nostre relazioni non ci fosse più”.

I ‘NODI APERTI’: IL FISCO E I LAVORATORI TRANSFRONTALIERI

Nei rapporti Italia-Svizzera restano ancora aperti due ‘nodi’: la tassazione dei frontalieri e la presenza della Svizzera nella black list dell’Agenzia delle Entrate. Già nell’aprile scorso, durante l’inaugurazione della House of Switzerland a Milano, Cassis, alla presenza degli allora ministri Vittorio Colao e Luigi Di Maio, aveva espresso l’auspicio che la Svizzera non fosse più considerata un ‘paradiso fiscale’ dal nostro Paese. Oggi con Mattarella è tornato a ribadire questa necessità in modo ancora più convinto.


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CASSIS: “TROVEREMO LE SOLUZIONI MIGLIORI PER I NOSTRI PAESI”

Il presidente della Conferedazione svizzera ha concluso: “Negli ultimi anni i nostri Paesi hanno siglato una decina di intese, un’ulteriore dimostrazione del dinamismo delle nostre relazioni bilaterali. Con il presidente Mattarella abbiamo discusso delle questioni ancora in sospeso, penso in particolare al processo di ratifica dell’accordo sulla fiscalità dei frontalieri e alla cancellazione della Svizzera dalla lista nera del 1999. Sono convinto che insieme Svizzera e Italia sapranno trovare le giuste soluzioni per rafforzare ulteriormente questa collaborazione forte, già esistente, a beneficio di entrambi i Paesi. Pur non essendo dentro l’Unione europea, la Svizzera è un Paese profondamente europeo. Ho ribadito la volontà di proseguire con gli accordi bilaterali e preservare le buone e stabili relazioni necessarie a beneficio di entrambe le parti”.

MATTARELLA: “L’EVASIONE È UN PROBLEMA GRAVE, IL PNRR NON CAMBIA”

Durante la stessa conferenza stampa, al nostro capo dello Stato è stato chiesto se il fatto che l’Italia fosse ‘maglia nera’ in Europa per l’alto tasso di evasori potrebbe creare problemi di attuazione del Pnrr per la parte sulla riforma del fisco, che è una delle condizioni tassative chieste dalla Ue. Mattarella ha risposto: “Non c’è dubbio che il problema dell’evasione fiscale sia un problema grave per qualunque Paese. Lo è in maniera importante per l’Italia. E si è fatto molto, si opera molto. E nel PNRR, nel Piano nazionale di ripresa e resilienza, questo è un tema sottolineato con molta concretezza, con indicazioni, e già definito con l’Unione europea. E non vi sono segnali che venga cambiato”. Poi ha aggiunto: “Faccio un’esortazione alla cautela nelle definizioni perché sono sempre stato diffidente rispetto alle definizioni che vengono date, come ‘maglia nera’ o ‘primi in classifica’ o ‘ultimi in classifica’, perché generalmente nascono da criteri difformi da Paese a Paese. Quindi sono sempre stato refrattario all’uso di queste definizioni così sostanzialmente ascientifiche”.

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