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Allarme nel paesino di Gianni Morandi: “Dopo l’alluvione, in 19 potrebbero passare l’inverno da evacuati”

Nel territorio di Monghidoro ci sono state 56 frane. La vicepresidente della giunta regionale, con delega alla Protezione civile, Irene Priolo: "Rispetto alla stima dei danni, in cassa ci sono pochissime risorse"

Pubblicato:28-07-2023 12:59
Ultimo aggiornamento:28-07-2023 13:02

monghidoro
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ROMA – Mentre in Senato si discuteva la conversione in legge del dl alluvioni, i sindaci delle aree colpite da allagamenti e frane guardano con preoccupazione ai prossimi mesi. Perché gli interventi da fare sono moltissimi, in molti casi le amministrazioni hanno messo una toppa utilizzando gli avanzi di bilancio (si tratta spesso di Comuni piccoli, con disponibilità economiche limitate), ma l’autunno è alle porte e ci sono piccolissimi centri montani, anche sull’Appennino bolognese, che non sono raggiungibili.

“A Monghidoro abbiamo ancora 19 persone evacuate”, spiega la sindaca Barbara Panzacchi, nel corso della riunione congiunta delle commissioni metropolitana e comunale di Bologna sulla situazione attuale. “Abbiamo avuto 56 frane nel nostro territorio. Ci sono alcune strade, però, che non potranno essere ricostruite. Stiamo realizzando strade in punti dove prima non c’erano. Se non riusciremo a farlo entro l’inverno, queste 19 persone resteranno fuori dalle loro case per altri mesi“, ammonisce Panzacchi, che chiede anche quando saranno rimborsate le somme sborsate dai Comuni per gli interventi urgenti. “Sono fondi sottratti agli investimenti. Senza contare che avremmo bisogno di un ‘tesoretto’ per far fronte” a eventuali eventi futuri, aggiunge la sindaca.

Monghidoro attualmente è collegato alla città attraverso la Futa, che è stata riaperta anche se in molti tratti si circola su una sola carreggiata. “Noi l’inverno sulla Futa non ce la faremo a farlo”, avverte Panzacchi. “La viabilità è già difficile adesso, figuriamoci in inverno”, scuote la testa il sindaco di San Benedetto Val di Sambro, Alessandro Santoni. “Rispetto alla stima dei danni, in cassa ci sono pochissime risorse”, certifica la vicepresidente della giunta regionale, con delega alla Protezione civile, Irene Priolo, facendo il punto della situazione rispetto ai decreti stanziati fin qui dal governo. “In 80 giorni abbiamo assistito a un dibattito surreale, con una difficoltà di reazione immediata, non si è capito perché. Gli amministratori di questa regione sono stati definiti ‘scrocconi rossi’. Nel frattempo in Romagna i cittadini si stanno organizzando con i crowdfounding per raccogliere fondi per aggiustare le loro case. Questa cosa mi ha colpito”, ammette il consigliere comunale di Bologna, Franco Cima.


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