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Slitta la firma del Memorandum UE-Tunisia da 900 milioni per fermare i migranti

Il pacchetto di assistenza sarà destinato anche al rafforzamento del partenariato commerciale e alla transizione verde

Pubblicato:27-06-2023 19:36
Ultimo aggiornamento:27-06-2023 19:36
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di Aessio Pisanò

BRUXELLES – Commissione europea e governo tunisino hanno concordato su una dichiarazione comune durante la visita della presidente Ursula von der Leyen che include un pacchetto di assistenza macrofinanziaria per 900 milioni di euro destinati a rafforzare il partenariato commerciale, realizzare la transizione verde e cooperare nel campo della migrazione, “il nostro obiettivo era di finalizzare un’intesa entro il Consiglio europeo di giovedì e venerdì, ma la conclusione dell’accordo è rimandato dopo la festa del sacrificio (Eid) che ricorre in questi giorni in Tunisia”.

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A dirlo, una portavoce della Commissione europea in riferimento alla conclusione del memorandum di intesa annunciato dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen durante la visita congiunta con la premier italiana Giorgia Meloni e il primo ministro olandese Mark Rutte.

Dopo la firma il memorandum “verrà sottoposto al Consiglio per l’approvazione”, ha chiarito la portavoce. Per ora, ha aggiunto, le discussioni “avanzano in maniera costruttiva”.

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A Tunisi era atteso il commissario commissario europeo per l’allargamento e la politica di vicinato Olivér Varhelyi per “firmare l’accordo con il governo tunisino per gli aiuti finanziari al Paese destinati soprattutto al contrasto al traffico di esseri umani”, come aveva anticipato alla Dire il vicepresidente del Consiglio dei ministri e ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale Antonio Tajani.

Il capo della Farnesina è intervenuto a margine del Consiglio Affari esteri a Lussemburgo del 26 giugno. Il governo italiano ha chiesto di integrare ulteriormente la cifra che l’Ue erogherà. L’ostacolo principale rimane il rifiuto del presidente tunisino Kais Saied di firmare l’accordo raggiunto con il Fondo monetario internazionale (Fmi), che secondo Tajani sta mostrando “una certa flessibilità” nell’andare incontro alle
richieste del governo tunisino.

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