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Pfm, la piastrella di Sassuolo sulle facciate degli edifici

Dall'Appennino modenese a tutta la Penisola: "Siamo ambasciatori orgogliosi, non più solo pavimenti ma anche facciate per le nostre piastrelle"

Pubblicato:27-03-2023 09:30
Ultimo aggiornamento:27-03-2023 09:30
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piastrella di sassuolo
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SASSUOLO (Modena) – La Pfm, azienda che da oltre 30 anni opera fra Palagano (Mo), nell’Appennino modenese e Sassuolo, la patria della piastrella, è subissata dalle richieste per il suo nuovissimo prodotto ‘Isoclip‘: la rivoluzione nei cappotti termici parte infatti dal distretto ceramico. A Sassuolo, nel cuore del comprensorio, è stato completato il primo cantiere che ha come protagonista appunto ‘Isoclip’. Si tratta di un pannello di Eps (polistirene espanso sinterizzato) dotato di staffe di acciaio e di livellatori che permettono di agganciarlo in maniera stabile alla facciata esterna che si vuole ricoprire, rivestito dalla piastrella sassolese. La ceramica sassolese abbellisce così le facciate di case, palazzi e capannoni industriali.

“Un modo per far apprezzare in tutta Italia quanto la piastrella sassolese è versatile ed anche bella esteticamente– spiega Fabrizio Morini, uno dei fondatori della Pfm- il cappotto si trova sotto la piastrella che può essere di qualsiasi tipo e colore”.

C’è un brevetto alla base dell’invenzione, e il successo della soluzione è evidente: “Abbiamo richieste da tutta Italia, e questo ci rende molto orgogliosi del fatto che, possiamo fare da ambasciatori alla piastrella di Sassuolo che ora si trova anche sulle facciate, e non solo sui pavimenti. La flessibilità e la creatività di noi italiani sono uniche, unite alle recenti esigenze di coibentazione, nate anche dalla possibilità di incentivi fiscali, ci hanno consentito di inventarci qualcosa di completamente nuovo” conclude Morini. Pfm, la cui storia è iniziata nel 1984 da una vetreria, ha chiuso il 2022 con 5 milioni di fatturato, e oggi conta 50 addetti.


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