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Fugatti ordina l’abbattimento di due lupi, Enpa: “Faremo ricorso al Tar”

Dura l'associazione per la protezione degli animali: "Fugatti non è riuscito a uccidere gli orsi JJ4 e MJ5, ha pensato bene di vendicarsi su due poveri lupi"

Pubblicato:26-07-2023 15:25
Ultimo aggiornamento:26-07-2023 15:25
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ROMA – Il presidente della provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, ha firmato un decreto che ordina l’abbattimento di due lupi nell’area di Malga Bordera, nel Comune di Ala (Trento). Il motivo? Troppi animali predati dai due. L’Ispra ha dato parere favorevole, l’Enpa insorge e annuncia che potrebbe fare ricorso al Tar.

ENPA: “ANDATA MALE CON ORSI, FUGATTI VUOLE AMMAZZARE 2 LUPI, RICORSO A TAR

“Dal momento che Maurizio Fugatti non è riuscito a uccidere gli orsi JJ4 e MJ5, ha pensato bene di vendicarsi su due poveri lupi nell’area della Malga Boldera, nella zona di Ala (Trento), e di condannarli a morte senza se e senza ma”. Così Enpa sul decreto con cui il presidente della Provincia Autonoma di Trento ha disposto l’uccisione dei due animali, “utilizzando ancora una volta il pretesto dei danni alla zootecnica”. Il provvedimento di Fugatti, sottolinea l’associazione, “rompe un tabù: se esso dovesse produrre i suoi effetti, sarebbe la prima volta che nel nostro Paese gli esemplari appartenenti a questa specie particolarmente protetta verrebbero uccisi su ordine di un’amministrazione pubblica”. E’ proprio “per contrastare questo progetto sanguinario“, che l’Ente Nazionale Protezione Animali sta predisponendo un’offensiva legale “a tutto campo” finalizzata “ad accertare che quanto scritto nel testo del decreto risponda a verità, a verificare se le misure di prevenzione adottate fossero realmente efficaci e congruenti, a valutare se il decreto non violi alcuna norma nazionale ed europea”. Il primo step di questa iniziativa è “un accesso agli atti sui controlli eseguiti dalla Forestale, sui referti veterinari che hanno accertato la predazione, sui pareri resi da Ispra”. Sulla base di quanto emergerà, Enpa impugnerà l’ordinanza dinanzi al TAR di Trento. Inoltre, l’associazione è pronta a denunciare per uccisione di animali (articolo 544 bis del Codice penale) non solo gli esecutori materiali ma anche i “mandanti istituzionali” della duplice esecuzione.


I DUBBI DA FUGARE SECONDO ENPA

In particolare sotto la lente dei legali Enpa sono finiti “numerosi passaggi del provvedimento di Fugatti”. In primo luogo “suscita perplessità il fatto che, come scritto dallo stesso Fugatti, gli animali allevati fossero abbandonati a loro stessi nel recinto e venissero controllati soltanto sporadicamente, senza alcuna custodia”. C’è poi “la questione, davvero singolare, della recinzione elettrificata che, come scrive lo stesso Fugatti, ha protetto il pascolo dal biennio 2018-2019, per poi diventare improvvisamente inefficace lo scorso mese di maggio”. Bisogna dunque stabilire “cosa è accaduto realmente, e se a fronte di una eventuale perdita di efficacia siano state prese delle contromisure, ma è necessario anche capire se tale efficacia non potesse essere ripristinata con qualche piccolo accorgimento, magari aumentando il numero dei fili elettrificati o sostituendo il recinto con una rete elettrificata”. Altro punto controverso è quello relativo all’identificazione dei lupi da uccidere. “Secondo l’ordinanza Fugatti bisogna ‘colpire nel mucchio’, intervenendo non sugli esemplari responsabili delle predazioni”, misura che Enpa ritiene “comunque crudele ed assolutamente ingiustificata” ma “su due animali qualsiasi”. Un avvertimento insomma, “un ‘condizionamento’ come viene definito dal presidente della Provincia autonoma di Trento, che dovrebbe avere dissuadere gli altri membri del branco, ma che non avrà altro effetto se non quello causare la morte di due animali particolarmente protetti”. Tutto questo considerato, “l’accanimento di Fugatti su orsi e lupi– conclude Enpa- è la ‘prova provata’ che al presidente della Provincia Autonoma di Trento non interessa favorire la convivenza con i selvatici, ma solo ucciderli anche per guadagnare i voti degli allevatori estremisti”.

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