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Comitato Leonardo-Luiss: “Lo sport volano per la crescita economica del Paese”

Rappresenta l'1,5% del Pil, pratica e turismo cresciuti anche in pandemia

Pubblicato:26-05-2022 18:58
Ultimo aggiornamento:28-05-2022 19:14

Forum 'Sport e Imprese. What's next'2
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ROMA – Sport e Impresa, una partnership vincente. Perché lo sport è un settore industriale strategico per l’economia nazionale, ed è anche un traino per la produzione e l’esportazione di articoli e attrezzature che hanno registrato risultati di rilievo negli ultimi anni. Lo dimostra lo studio realizzato dall’Università Luiss Guido Carli, che ha sottolineato il ruolo delle oltre 15mila imprese nel settore della gestione di impianti e attività, con un fatturato diretto di oltre 4 miliardi di euro e quasi 40mila lavoratori impiegati.
L’analisi è stata condotta per il Comitato Leonardo che oggi nel Salone d’Onore del Coni a Roma ha organizzato il Forum ‘Sport e Imprese. What’s next?’, per evidenziare l’apporto in termini di benefici materiali e immateriali che il settore sportivo genera per il sistema Paese. E che secondo il curatore dello studio, il prorettore alla Ricerca, il professor Stefano Manzocchi, “ha ancora ampi margini di crescita, con un trend in costante segno positivo”.

PRATICA E TURISMO

Il report evidenzia come negli ultimi 10 anni sia aumentato in media il numero degli italiani che praticano sport in modo continuativo (dal 22,8% del 2010 al 27,1% del 2020) pur rimanendo sotto la media dell’Unione europea. La quota di cittadini italiani ‘sportivi’ risulta però ancora caratterizzata da un persistente gender gap, con tassi di partecipazione sportiva più elevati per la componente maschile per quasi tutte le classi di età.

Un altro aspetto importante che emerge dallo studio è il ruolo che lo sport ha sempre rivestito nel nostro Paese per la riqualificazione urbana e il contributo significativo fornito con il turismo sportivo. Nel 2020, quando le entrate mondiali sono diminuite del 64% a causa della pandemia, il mercato del turismo sportivo ha dimostrato una maggiore resilienza, mentre il numero di italiani che pratica sport in vacanza è quasi raddoppiato, passando dal 18% dell’estate 2019 al 32% del 2020, con importanti ricadute economiche sui territori.


“SETTORE VINCENTE”

Il made in Italy “esprime vere e proprie eccellenze e la ripresa dei grandi eventi sportivi, celebrati con le tante vittorie dei nostri straordinari atleti, è il segno tangibile di un Paese che allunga il passo e vince”, spiega la presidente del Comitato Leonardo, Luisa Todini, per la quale “l’industria dello sport dell’intera filiera rappresenta l’1,5% del Pil italiano“. Mentre per il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, “il sistema sportivo costituisce un punto di forza dell’export italiano. È un veicolo di promozione del benessere della popolazione”.

Alla luce di questi dati per Carlo Ferro, presidente dell’Agenzia Ice, “oggi è più che mai necessario fare sistema, mettendo a fattore comune la capacità di ciascun attore a supporto delle imprese e dei territori”. L’attività sportiva “è sempre supportata da un’industria molto dinamica”, ha sottolineato Barbara Beltrame Giacomello, vicepresidente per l’Internazionalizzazione di Confindustria. Una industria “capace di generare crescita ed esportare il modello italiano all’estero attraverso prodotti simboli”. Infine, il presidente del Coni, Giovanni Malagò, ha ammesso che spesso i numeri dello sport “vengono interpretati, ma non c’è dubbio che l’incidenza diretta sul Pil è quantificata in oltre l’1%. Ma il prestigio e il valore sociale generati non sono quantificabili, e a volte abbiamo anche difficoltà a raccontarcelo”.

CON LE OLIMPIADI 2026 PER LO SPORT INCREMENTO DI RISORSE DI 1,142 MILIONI

I Giochi Olimpici e Paralimpici di Milano Cortina 2026 produrranno un incremento di risorse all’interno del comparto sport pari a 1.142 milioni di euro complessivi, e i settori collegati direttamente e indirettamente al settore sportivo beneficeranno di maggiori risorse per 1.026 milioni di euro. Sono i dati che emergono dall’esercizio di simulazione realizzato dall’Università Luiss Guido Carli per valutare l’impatto economico del grande eventi sportivo che coinvolgerà l’Italia tra quattro anni.

Nel rapporto Luiss vengono analizzati gli effetti moltiplicativi attivati dall’organizzazione e dallo svolgimento dell’evento stesso: l’ipotesi principale è che l’evento determini un aumento della domanda per il comparto sport che si ipotizza corrisponda a un valore convenzionale di un miliardo di euro. In sintesi, un aumento di domanda di 1 miliardo di euro del comparto genera come effetto diretto, indiretto e indotto un impatto sull’intera economia pari a 2.901 milioni di euro equivalente a un fattore di attivazione moltiplicativo di circa 2,9.

L’organizzazione delle Olimpiadi invernali avrà inoltre un impatto sull’occupazione determinato dall’incremento di domanda e quindi di produzione per le imprese fornitrici del comparto sportivo. La stima effettuata suggerisce che a fronte di una maggiore domanda di beni e servizi pari a un miliardo nel comparto, possono essere generati nel sistema Paese quasi 13mila nuove unità di lavoro (di cui oltre 9mila internamente al settore e quasi 4mila nei principali settori economici collegati).

Analogamente, la maggiore attività produttiva del settore sportivo genera un impatto per le imprese collocate a valle della sua catena di fornitura anche in termini di maggior valore aggiunto. L’analisi di impatto evidenzia che, a fronte di un aumento di domanda nel settore sportivo, per ogni euro di valore aggiunto creato, circa 0,46 euro vengono indirettamente generati a valle della catena di fornitura. All’aumento di valore aggiunto e occupazione corrisponde, infine, un incremento nel livello del reddito, stimato pari a circa 320 milioni di Euro, di cui 225 milioni all’interno al settore. Ai Giochi di Milano Cortina è assicurato il sostegno del Ministero degli Affari esteri, “pronto a sostenere le Olimpiadi coinvolgendo la nostra rete estera e promuovendo l’affluenza ai Giochi di spettatori da tutto il mondo”, come ha spiegato il ministro Luigi Di Maio.

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