NEWS:

Salmo contro la censura di Instagram, che però non gli oscura le bestemmie

Sul social lo sfogo del rapper contro la piattaforma che limita l'utilizzo delle canzoni per più di 29 secondi: "L’arte è da buttare non c’è più libera espressione". E Morgan gli scrive: "Bravo"

Pubblicato:26-02-2024 16:34
Ultimo aggiornamento:26-02-2024 16:34
Autore:

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

ROMA – Da venerdì scorso Salmo è tornato su tutte le piattaforme con “Non mi riconosco”, il nuovo brano di Mace che lo vede protagonista di un duetto con centomilacarie. Il rapper, però, ha pubblicato uno sfogo su Instagram proprio contro la piattaforma, colpevole di censurare il singolo ogni volta che prova a condividerlo.

“Già la musica è quasi completamente gratis perché dovete sapere che le piattaforme di streaming non ci pagano un cazzo. Non ci danno niente, pochissimo”, spiega in un video condiviso sul suo profilo. “Non posso neanche postare su Instagram le canzoni che ho fatto, che abbiamo fatto, per più di 29 secondi. Non si sa il perché. Se tu lo posti per 30 secondi ti buttano giù la canzone. Ma la canzone l’ho fatta io. Neanche se ti mettono in whitelist, ma non più di 29 secondi”, continua l’artista sardo.

Salmo affonda: “Poi devi stare a quello che dici nella canzoni, alle foto che posti ai video che fai se no ti bloccano. L’arte è da buttare non c’è più libera espressione. Da quanto mi sono incazzato mi è cresciuta la barba”. E in conclusione, il 39enne di Olbia chiude con una bestemmia che Instagram, però, non censura.


Al secolo Maurizio Pisciouttu, Salmo aveva già fatto un’uscita simile nelle storie, con tanto di fermo immagine del video bloccato commentato con una bestmmia: “Su Insta continuano a buttare giù il video della canzone Non mi riconosco. Mi sembra assurdo. Ho chiesto a chi di dovere di risolvere la situazione ma vedo che non è cambiato nulla. Island Records (l’etichetta di Mace, ndr) mi dai una mano?”. Tra i commenti anche quello di Morgan, il quale scrive al collega: “Bravo”.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it