NEWS:

A Bologna la carica dei vignaioli bio: parte ‘Slow wine fair’

Via alla kermesse con oltre 3.000 etichette, nel segno della sostenibilità

Pubblicato:26-02-2023 17:10
Ultimo aggiornamento:26-02-2023 17:17
Autore:

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

BOLOGNA – A Bologna si fa sentire la carica dei produttori di vino “buono, pulito e giusto”, con l’apertura della manifestazione “Slow wine fair”. 750 aziende per oltre 3.000 etichette da 21 paesi, dalla Cina all’Argentina, per la kermesse, promossa da BolognaFiere e Sana con la direzione artistica di Slow food, che da oggi a martedì attendono in degustazione un pubblico di appassionati, buyer e professionisti, che avrà la possibilità di scoprire vini frutto di un’agricoltura sostenibile oltre a una sempre maggiore consapevolezza dei consumatori. Un’occasione di conoscenza e approfondimento tra assaggi, masterclass e conferenze, per un settore coeso e sempre più in fermento, che giunge alla seconda edizione con numeri sempre più alti, e la novità quest’anno della Fiera dell’Amaro.

“Abbiamo bisogno di una produzione alimentare e vitivinicola che ci garantisca un futuro buono, pulito e giusto, piuttosto che inficiarlo- sottolinea Barbara Nappini, presidente di Slow food Italia, al convegno di apertura- qui a BolognaFiere ci sono centinaia di produttrici e produttori della Slow Wine Coalition che condividono riflessioni approfondite e oneste sul vino e che stanno già facendo un percorso di tutela della biodiversità, di salvaguardia della fertilità del suolo, con un un altissimo senso di responsabilità verso il territorio e il paesaggio”.

Le fa eco Gianpiero Calzolari, presidente di BolognaFiere, che ribadisce “quanto importanti siano le fiere per il comparto agroalimentare anche in questo 2023, come riscontriamo dalla presenza significativa di espositori e visitatori. Le fiere supportano chi produce in una logica di distretti territoriali, ma rappresentano anche un’occasione per riflettere, definire strategie e confrontarsi con chi mette in cantiere nuove regole per il settore”.


Infatti, il numero uno dell’expo bolognese ricorda che sulla scia di questo approccio a Bologna Fiere ci sono Sana, il salone internazionale del biologico e del naturale, Marca, l’unica fiera italiana dedicata alla marca commerciale, e il Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti a novembre. “Un calendario che dimostra come la fiera sia sempre più un luogo in cui si può ragionare in termini di sostenibilità, con una grande attenzione al locale e al nazionale, e al contempo una forte apertura all’export e all’internazionalità”, ribadisce Calzolari.

Tra i relatori all’evento che ha dato il via alla manifestazione ci sono anche l’assessore all’Agricoltura della Regione Emilia-Romagna Alessio Mammi, che ha sottolineato come la Slow Wine Fair metta al centro il processo produttivo e le sue ricadute sull’ambiente e il lavoro, e l’assessore all’Agricoltura e Agroalimentare del Comune di Bologna, Daniele Ara, che ha evidenziato come la manifestazione si inserisca nel percorso che la città sta facendo sulle food policy per formare i cittadini e in particolare le nuove generazioni.

Tra i partner, Brunella Saccone, direttrice agroalimentare e vini Agenzia Ice, che ha messo in evidenza l’interesse dei buyer internazionali, in particolare da Stati Uniti, Germania, Regno Unito e Cina verso il biologico, e Maria Grazia Mammuccini, presidente Federbio, che ha ricordato la battaglia dei produttori biologici affinché sia chi produce utilizzando chimica di sintesi a preoccuparsi di non danneggiare chi invece opera nel rispetto della salute dell’ambiente e delle persone.

A rappresentare la Slow Wine Coalition, Pau Moragas Bouyat, vignaiolo del collettivo spagnolo l’Olivera, che ha messo in evidenza come in un mondo in cui emerge spesso l’individualità, sia fondamentale lavorare come comunità, fatta di consumatori, cittadini complici della nostra attività, e Sabiha Apaydin Gönenli, portavoce della comunità Slow Foo Heritage Vines of Turkey e sommelier del ristorante Mikla, che ha ricordato il terribile terremoto che ha colpito la Turchia e la Siria evidenziando come sia ancora più necessario adesso far sì che il patrimonio agroalimentare e vitivinicolo di questi territori venga salvaguardato.

Tra le presenze istituzionali, da sottolineare anche la partecipazione della Repubblica di San Marino e della Macedonia del Nord. La fiera gode del supporto di Ice (Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale), di FederBio e Milano Wine Week, del patrocinio del Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare, della Regione Emilia-Romagna e dell’Enoteca regionale dell’Emilia-Romagna, e gode della partnership con Tannico, Amaroteca e Anadi (Associazione nazionale Amaro d’Italia).

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it