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La tutela della biodiversità nell’area protetta di Capo Rizzuto: l’iniziativa

La piccola pesca si conferma, secondo fonti scientifiche, come il metodo a minor impatto sull'ambiente marino-costiero

Pubblicato:25-09-2023 16:44
Ultimo aggiornamento:25-09-2023 17:24
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ambiente mare italia_capo rizzuto
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ISOLA CAPO RIZZUTO – La valorizzazione dell’area marina protetta Capo Rizzuto (Crotone) ha registrato una nuova tappa di incontro e confronto con il territorio e le istituzioni, nella suggestiva terrazza del Castello aragonese di Le Castella, sul Golfo di Squillace. L’iniziativa, promossa dall’Area marina protetta (Amp) di Capo Rizzuto e da Ambiente Mare Italia e dalla Provincia di Crotone, con il patrocinio del Comune di Isola di Capo Rizzuto, è stata l’occasione per presentare le linee guida elaborate dalla stazione zoologica Anton Dohrn per la piccola pesca nell’ambito dell’area protetta di Capo Rizzuto, tra le più vaste d’Italia e d’Europa con circa 40 chilometri di costa. Più in generale, fatto anche il punto sull’importanza della piccola pesca nel Mar Mediterraneo e nelle Aree marine protette. Un tema, questo, molto discusso nel 2022, in occasione dell’anno internazionale della piccola pesca e dell’acquacoltura promosso dalla Fao.

All’incontro hanno preso parte la sindaca di Isola Capo Rizzuto Maria Grazia Vittimberga; Sergio Ferrari, presidente della Provincia di Crotone; per la Stazione Zoologica Anton Dohrn la ricercatrice e responsabile del progetto Claudia Scianna; Alessio Lanatà, vicepresidente Consorzio Leucotea; Alessandro Botti, presidente di Ambiente Mare Italia; Raffaele Gareri, Consigliere provinciale delegato al Turismo e all’Amp Capo Rizzuto; e i rappresentanti della Guardia costiera. Ha moderato Ivana Puleo, esperta ambientale e divulgatrice Ambiente Mare Italia.

Praticata con imbarcazioni di dimensioni inferiori ai 12 metri e con attrezzi passivi – reti da posta, nasse, palangari – la piccola pesca si conferma, secondo fonti scientifiche, come il metodo a minor impatto sull’ambiente marino-costiero e allo stesso tempo una garanzia per il consumatore che predilige l’acquisto di prodotti ittici locali. Secondo il programma nazionale triennale della pesca e dell’acquacoltura 2022-2024 del ministero delle Politiche Agricole e Forestali, la piccola pesca sbarca quasi 23mila tonnellate di pescato (18% del totale nazionale), per un valore di 166,20 milioni di euro (26% del totale nazionale). A livello globale, secondo l’ultimo rapporto della Fao, la piccola pesca fornisce sostentamento a quasi mezzo miliardo di persone in tutto il mondo, il 95% delle quali nel Sud del pianeta.
“In questo contesto – ha affermato Silvio Greco, direttore della Stazione Zoologica Anton Dohrn della Calabria – i processi di redazione di piani di gestione sulle attività della pesca costiera artigianale nelle Aree marine protette rappresentano una prospettiva di sviluppo per l’economia delle comunità locali e per una migliore gestione delle risorse marine”.


La tutela del mare e del suo fragile ecosistema, il rilancio delle attività turistico-balneari e della piccola pesca non sono – le parole di Alessandro Botti, presidente di Ambiente Mare Italia – valori antitetici. La collaborazione tra la nostra associazione e l’Amp di Capo Rizzuto nasce proprio con queste consapevolezze e dalla condivisa forte volontà di un rilancio dell’Area marina protetta e di tutte le attività ad esse connesse”.

Sempre sul fronte della ricerca Claudia Scianna ha evidenziato inoltre che “la conservazione degli ecosistemi marini e la gestione delle loro risorse si basa, in prima istanza, sulla raccolta di dati robusti che possano supportare scelte gestionali sostenibili“. “Tale raccolta di dati – ha aggiunto – è il frutto di una consapevole e proficua collaborazione tra i ricercatori e gli operatori del settore ittico che possiedono una profonda conoscenza del nostro mare di cui rappresentano le principali sentinelle”.
“Il nostro impegno insieme ad Ami – ha spiegato di Raffaele Gareri, delegato all’Area marina protetta – rappresenta un’attività collaborativa con la quale puntiamo a valorizzare gli aspetti socio economici più rilevanti. Oggi completiamo un lavoro di ricerca e studio redatto dall’Anton Dohrn sul mondo della piccola pesca nell’area marina protetta. Dai loro dati capiremo, sempre di più, come migliorare la collaborazione con chi vive economicamente questo spazio di mare che rappresentano il fulcro centrale delle attività”.

“Oggi è una bellissima giornata, perché presentiamo i risultati di un progetto straordinaria che ha registrato il coinvolgimento della piccola pesca artigianale, la stazione zoologica Anton Dohrn, l’associazione Ambiente mare Italia”. Così il presidente della Provincia di Crotone, Sergio Ferrari. “Il vero obiettivo – ha dettagliato Ferrari – è quello di creare un modello di gestione che sia ecocompatibile, formare ed informare gli operatori della piccola pesca sull’importanza della tutela ambientale come presupposto dello sviluppo socio economico di questo territorio“.

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