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Da Rimini a Bologna in risciò: come il Tour, ma per i diritti delle donne

La carovana a pedali percorrerà la via Emilia da domani a domenica: "Una campagna pop, perché l'uguaglianza non è un tema da salotto"

Pubblicato:23-05-2024 19:18
Ultimo aggiornamento:23-05-2024 19:19

La Risciò - L'uguaglianza si pedala
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BOLOGNA – Dalla Romagna all’Emilia a pedali, come faranno i corridori del Tour de France tra poco più di un mese: ma in questo caso su un vistosissimo risciò fucsia. Anzi una risciò, al femminile, perché l’obiettivo dell’iniziativa è quello di attirare l’attenzione sulle disuguaglianze di genere e sensibilizzare le persone che incontreranno la carovana lungo i 135 chilometri del percorso da Rimini a Bologna. Si parte domani e si arriva domenica passando per Cesena, Forlì, Imola e San Lazzaro. Ecco la campagna “La Risciò – L’uguaglianza si pedala”, promossa da Salvaiciclisti Bologna in collaborazione con Period Think Tank fondendo attivismo ciclistico femministe.

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“PORTIAMO LA NOSTRA VOCE NELLE PIAZZE: SARÀ IMPOSSIBILE NON SENTIRCI”

La campagna era stata lanciata lo scorso 6 gennaio (festa della Befana e quindi di una “strega libera, ribelle e rinnovatrice”) e poi era uscita su strada il weekend dell’8 marzo a Bologna. Ora si imbocca la via Emilia: la risciò fucsia, seguita da un gruppo di cicloattiviste e cicloattivisti, farà tappa nelle varie città interessate partecipando alle iniziative man mano proposte sui territori. L’impegno per l’uguaglianza e i diritti “è una realtà che tocca poche e pochi addetti ai lavori e quindi abbiamo detto: vogliamo essere visibili, vogliamo portare la nostra voce pubblicamente nelle vie e nelle piazze in cui sia impossibile non sentirci”, dichiara in conferenza stampa Elena Zaccherini di Salvaiciclisti: l’obiettivo è “portare dei temi molto complessi vicini alle persone e abbiamo inteso farlo con il modo che c’è naturale, quindi pedalando”. La campagna della risciò “ricongiunge i tanti fili del lavoro che viene fatto sia a livello istituzionale che con le associazioni- ed è bello vedere che queste alleanze si concretizzano anche in strada e sui pedali”, dice Teresa Carlone di Period Think Tank.


“IL RISCIÒ? LENTO E FATICOSO, COME LA CONQUISTA DELL’UGUAGLIANZA”

Il risciò, dunque, è una metafora: “Un conto è essere dotati alla nascita di una macchina veloce, funzionante e comoda per andare da Rimini e Bologna e un conto è doverlo fare con un mezzo più lento e faticoso, perchè le conquiste dell’uguaglianza sono davvero così”, dichiara Simona Lembi, responsabile del Piano per l’uguaglianza della Città metropolitana di Bologna. Nasce così l’idea di un’iniziativa “pop”, aggiunge Lembi: perchè “l’uguaglianza non è una questione da salotto, ma che ha a che fare con la vita quotidiana delle persone e che tutti toccano con mano”.

L’OBIETTIVO: RAGGIUNGERE CHI NON PARTECIPEREBBE MAI A UN SEMINARIO

Questa campagna, “attraversando la società civile e percorrendo tutta la regione- afferma la vicesindaca con delega alle Pari opportunità, Emily Clancy- vuole affrontare questo tema con tutte e tutti. Non un dibattito che riguarda solo le donne o solo gli addetti ai lavori bensì un normale argomento di conversazione, in modo anche colorato e festoso, popolando i luoghi associativi, di divertimento e di cultura”. L’idea di pedalare in risciò, “proprio perché è un mezzo più ingombrante rende bene l’idea di com’è la vita delle donne”, afferma Francesca Mattei, assessora alle Politiche per la pace del Comune di Rimini, aggiungendo che “la parità di genere si può raggiungere solo collettivamente”. Francesca Lucchi, assessora alla Mobilità sostenibile del Comune di Cesena, sottolinea come lo sport sia “un forte veicolo di senso civico e di comunità, quindi legarlo ai temi dell’uguaglianza e dei diritti credo sia davvero un aspetto cruciale”. Vista la “necessità di un cambio culturale che è fondamentale per portare l’uguaglianza nel quotidiano- rimarca Elisa Spada, assessora alle Politiche di genere a Imola- è importante trovare nuovi modi di comunicare per raggiungere chi magari non verrebbe a un seminario”.

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