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RIMINI – Doveva essere un normale pranzo aziendale, fatto per scambiarsi gli auguri natalizi tra colleghi, ma si è trasformato in un incubo per una trentenne della provincia di Forlì. Alla vigilia di Natale la donna si è presentata alla Questura di Forlì e ha denunciato ai poliziotti della Squadra Mobile di essere stata vittima di violenza sessuale da parte di un collega di lavoro. Ha anche presentato audio e messaggi ricevuti dall’uomo successivamente allo stupro. Si è così subito attivato il Codice Rosso, sono partite indagini e perquisizioni che hanno infine portato agli arresti domiciliari un uomo con l’accusa di violenza sessuale aggravata e detenzione di stupefacenti. Nei guai anche altri quattro uomini, indagati per favoreggiamento personale perché avrebbero depistato le indagini per “aiutare” il collega.
I fatti risalgono quindi a qualche giorno prima delle festività natalizie, quando la vittima ha partecipato a un pranzo organizzato nell’abitazione del suo datore di lavoro, nel forlivese, con altri colleghi. Durante i pasti aveva però alzato un po’ troppo il gomito e ha accettato l’offerta di un passaggio a casa da parte di un collega, non immaginando a cosa potesse andare incontro. L’uomo infatti, invece di portarla subito a casa, si è appartato con lei in auto fuori città, approfittando delle condizioni psicofisiche della donna, costringendola a subire atti sessuali contro la sua volontà. Nei giorni seguenti l’uomo ha convinto gli altri colleghi presenti al pranzo a depistare le indagini ma alla fine è stato stanato dagli inquirenti, tramite la verifica delle intercettazioni da cui è emerso un “clima di ostilità”, da qui il loro coinvolgimento degli altri quattro uomini per complicità.
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