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VIDEO | Premierato, si vota in Senato il 18 giugno: tempo massimo 30 ore, è polemica

È scontro sul voto per il premierato: la scelta di contingentare il tempo a 30 ore fa infuriare l'opposizione: "Forzatura sbagliata". La Russa: "Si partiva da 20 ore, le ho portate a 30"

Pubblicato:23-05-2024 18:40
Ultimo aggiornamento:24-05-2024 11:52

GIORGIA MELONI
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ROMA – Il voto finale in Senato al Ddl premierato si terrà, con molte probabilità il 18 giugno, con i tempi contingentati in 30 ore. Lo ha stabilito la Conferenza dei Capigruppo.

PD-M5S-AVS: “NO ACCORDO, CONTINGENTAMENTO FORZATURA GRAVE”

Nessun accordo tra maggioranza e opposizione sui tempi di approvazione del ddl Premierato a Palazzo Madama. Lo hanno ribadito i tre capigruppo di Pd, M5s e Avs, rispettivamente Francesco Boccia, Stefano Patuanelli e Giuseppe De Cristofaro, uscendo dalla Conferenza dei Capigruppo dove è stato stabilito il contingentamento a 30 ore per il voto finale con probabile data il 18 giugno.

Non ci può essere nessun accordo– ha detto Boccia- Contestiamo lo scambio politico emerso anche oggi tra Lega e Fdi, avendo rinviato l’autonomia a Montecitorio al mese di giugno. Sulla Costituzione si sta giocando una partita politica tra Meloni e Salvini. Andremo avanti con la nostra opposizione molto dura in parlamento e nel Paese”.
“Contingentare in 30 ore la discussione su un provvedimento che stravolge la nostra Costituzione credo sia una forzatura sbagliata- ha aggiunto Patuanelli- Siamo comunque concordi nel dare atto a La Russa di aver provato a evitarla ma non è stato possibile”.
“Credo che su un provvedimento come questo fare ostruzionismo non sia un diritto- ha concluso De Cristofaro- ma un dovere”.


LA RUSSA: “SMENTITA VOCE SU VOLONTÀ VOTO PRIMA EUROPEE”

“Ho cercato una via che mettesse fine a un racconto che partiva dal presupposto che l’obiettivo della maggioranza fosse quello di chiudere prima delle elezioni” europee. “Nessuno mi ha mai fatto pressioni, ho proposto di fissare il voto addirittura la seconda settimana dopo il voto”. Lo dice il presidente del Senato, Ignazio La Russa, uscendo dalla Conferenza dei capigruppo al Senato. “Abbiamo deciso di fare il contingentamento perché non possiamo tenere bloccata l’Aula. La maggioranza mi aveva chiesto 20 ore e le ho portato a 30 complessive. Avrei evitato questo contingentamento se avessimo deciso di comune accordo la data di chiusura, non è stato possibile, ci arriveremo per altre vie. Il mio obiettivo era riportare la serenità”, conclude La Russa.

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