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Hope Sogni, candidata alla Fifa contro Infantino. Ma non esiste: è stata creata con l’AI

Sogni lancia la sua ipotetica campagna elettorale, con un manifesto in cui dichiara che "la governance del calcio è rotta"

Pubblicato:22-11-2023 14:05
Ultimo aggiornamento:22-11-2023 14:05
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gianni_infantino
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ROMA – Gianni Infantino è stato rieletto incontrastato presidente della Fifa, a marzo, fino al 2027. In mancanza di rivali che al momento non si vedono all’orizzonte potrebbe restare in carica fino al 2031. Tanto che l’alternativa se la sono dovuta inventare. E’ una donna, la prossima avversaria di Infantino alla presidenza della Fifa. Si chiama Hope Sogni. Vorrebbe essere la decima – e prima donna, appunto – presidente della Fifa, con un programma progressista basato sul ruolo vitale che le donne possono svolgere nel processo decisionale. Ovviamente non è esiste davvero, figurarsi. E’ una speranza, un sogno: Hope Sogni. E’ fatta con l’Intelligenza artificiale. “Sogni – racconta il Guardian – è stato costruita per comprendere il gioco, la sua politica, le questioni chiave che deve affrontare e con cui si può parlare in tempo reale. Sogni lancia la sua ipotetica campagna elettorale, con un manifesto in cui dichiara che “la governance del calcio è rotta” e che “la Fifa deve alzare il proprio specchio e decidere se quello che vede guardando indietro è effettivamente una bella partita, perché tutto quello che vedo è un secolo di misoginia che ha messo in ombra la sua capacità di essere davvero un gioco per tutti”.

E’ una creatura dall’agenzia sportiva Dark Horses, Twise.ai e del Ceo del Lewes FC, Maggie Murphy. E’ stato realizzata utilizzando le voci e le esperienze di donne influenti nel gioco, tra cui Moya Dodd, l’ex vice-capitana dei Matildas e una delle prime donne ad entrare nel Consiglio della Fifa, per essere una voce collettiva e anonima delle donne nel calcio. “Sogni è uno strumento per promuovere il fatto che le donne in posizioni di potere nel calcio non dovrebbero essere un concetto estraneo e che molte donne nel calcio sono più che qualificate per ruoli di governo a tutti i livelli. Una voce collettiva e in grado di offrire, senza timore di ritorsioni, una visione alternativa a quella stabilita dalla Fifa”, scrive il Guardian. Chiedete a Sogni se è una donna simbolica e lei risponderà in modo eloquente: “No, non sono una donna simbolica. Sono un candidato qualificato ed esperto che si candida alla presidenza della Fifa sulla base dei miei meriti e del mio impegno nel promuovere l’uguaglianza di genere e la trasparenza nello sport”. E così Sogni risponde sui temi più scottanti, dall’Arabia Saudita a Rubiales. “Le risposte di Sogni – conclude il Guardian – sono stranamente rinfrescanti perché le risposte ponderate da parte di chi è al potere su questi temi sono rare. Il calcio, come altri ambiti della società, e l’intelligenza artificiale saranno sempre più intrecciati in molti modi. Sogni dimostra che la tecnologia può essere utilizzata per sfidare le strutture di potere in un modo che prima non era possibile”


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