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Coronavirus, Bonaccini: “Situazione sotto controllo, ma bisogna fare attenzione”

"In Emilia-Romagna 8 in terapia intensiva contro 500 qualche mese fa"

Pubblicato:22-08-2020 11:54
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 19:47

bonaccini
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BOLOGNA – Sull’emergenza coronavirus “per ora mi pare che la situazione, pur in crescita, sia ancora sotto controllo“. Lo dice il presidente della Regione Emilia-Romagna e della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini. Intervistato da Sky Tg24 a margine del Meeting di Rimini, spiega Bonaccini partendo dal quadro nazionale: “Se guardiamo a quello che accade nel resto d’Europa, questo è un paese che in questo momento sta arginando meglio di altri la pandemia. Però i numeri sono in crescita, e credo sia dovuto, da quello che registriamo e studiamo, ai rientri da vacanze dall’estero o in giro per l’Italia. Si è abbassata molto l’età media dei positivi, seppur siano molto meno gravi di quando, qualche mese fa, avevamo i reparti di terapia intensiva pieni. Oggi ne abbiamo otto in Emilia-Romagna, erano quasi 500 solo qualche mese fa”. Però, raccomanda Bonaccini, “bisogna stare molto attenti, evitare di dire che il virus è sconfitto e chiedere alle persone di garantire e mantenere comportamenti adeguati. Ed evitare che per colpa di qualche imbecille o irresponsabile si debba tornare a chiudere quello che faticosamente, con grandi sacrifici, abbiamo riaperto. In questa regione, la situazione è oggi sotto controllo”.

BONACCINI: “LA SCUOLA NON RIPARTE A SETTEMBRE? NON CI PENSO NEANCHE”

“Non ci voglio neanche pensare che noi non ripartiamo a metà settembre con gli studenti tutti in classe e gli insegnanti di fronte a loro, mettendo in campo tutto quello che serve per garantire il massimo di sicurezza”. Avvisa così il presidente dell’Emilia-Romagna e della Conferenza delle Regioni parlando della riapertura delle scuole. Scandisce il governatore: “Serve grande relazione tra chi guida le istituzioni scolastiche e gli esperti. Abbiamo ottenuto per gli studenti che bastasse un metro, e non due, tra bocca e bocca. Anche perché, altrimenti, diventa incomprensibile- osserva Bonaccini- come al ristorante tu possa stare a un metro o a un centimetro senza mascherina per ore, mentre in classe dovresti stare molto più lontano”. In ogni caso, “per quanto mi riguarda, la scuola non è altro che un insegnante di fronte agli studenti: va bene il remoto, che ci ha garantito che si potesse continuare a fare attività. Ma la scuola non è solo apprendimento, è anche socialità”, precisa Bonaccini. Che aggiunge sull’emergenza sanitaria: “Noi oggi stiamo aggredendo il virus. Facciamo più di 10.000 tamponi al giorno e migliaia di test sierologici. Bisognerebbe farlo in tutte le regioni. In Emilia-Romagna partiamo lunedì con test sierologici a tappeto, verificheremo come stanno tutti gli oltre 80.000 operatori della scuola”.


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