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Fine vita, Cappato (Ass. Coscioni) sul caso Bigon: “Il Pd si mobiliti, non faccia epurazioni”

Per il Tesoriere è "surreale il dibattito in corso sull’ipotesi della cacciata dal partito della Consigliera regionale"

Pubblicato:21-01-2024 12:44
Ultimo aggiornamento:21-01-2024 17:21

cappato fine vita
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ROMA – “È surreale il dibattito in corso all’interno del Partito democratico sull’ipotesi, in realtà inesistente, della cacciata dal partito della Consigliera regionale (Anna Maria Bigon, ndr.) il cui voto è stato determinante per affossare la legge di iniziativa popolare dell’Associazione Luca Coscioni in Veneto. Da libertario, non potrei che inorridire a un’ipotesi del genere, e certamente non è una soluzione che auspichiamo come Associazione Coscioni”. Lo dice Marco Cappato, Tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni, promotrice delle proposte di legge regionali ‘LIBERI SUBITO’, per la definizione di tempistiche certe sul Fine Vita. La campagna, oltre il Veneto, è depositata in Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna, Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Sardegna, Basilicata, Lazio, altre analoghe giacciono in Puglia, Marche e Calabria.

“Mi pare in realtà – aggiunge Cappato – che questo falso problema sia utilizzato da troppe persone nel Partito democratico per eludere la questione vera: quella dell’impegno del partito su proposte concrete di ampliamento della libertà di scelta. Dopo il mancato sostegno del Partito democratico di Enrico Letta alla campagna referendaria per l’eutanasia legale, molti ora nel Pd sostengono la proposta di legge del loro parlamentare Alfredo Bazoli, che realtà punta a restringere i diritti già esistenti. Invece di dibattere di epurazioni, ciò che come Associazione Luca Coscioni proponiamo al Partito democratico è di abbandonare la proposta Bazoli e di mobilitarsi per far approvare tempi e procedure certi nelle Regioni. Tra l’altro, il prossimo Consiglio regionale a decidere sarà quello dell’Emilia-Romagna: quale migliore occasione, tanto più dopo le posizioni espresse stamane dal Presidente Stefano Bonaccini?”.

FINE VITA. BONACCINI: NO DISCUSSIONI DA BAR, IO A FAVORE MA RISPETTO CHI NON LO È

“Dobbiamo evitare delle discussioni da bar o da teatrino della politica che vanno avanti da troppo tempo ed è anche uno dei motivi per cui a gente non va più a votare. Stiamo parlando di una questione drammatica per tantissime persone che si aspettano che il Parlamento, come ha detto la Corte Costituzionale, arrivi a legiferare. In assenza del Parlamento vi è una sentenza che deve essere comunque applicata. Io da sempre sono per una regolamentazione del fine vita, però so anche stiamo parlando di temi etici rispetto ai quali ci vuole molto rispetto per le varie sensibilità. Io sono d’accordo, io voterei una regolamentazione del fine vita, sono assolutamente favorevole ma ho rispetto per chi, anche nel Partito democratico, non e’ d’accordo con le mie posizioni perché su questi temi occorre avere misura e rispetto per chi ha un pensiero differente. E non credo che verranno prese sanzioni. Guardando al Veneto, del resto la, grande spaccatura è stata nel centrodestra più che nel centrosinistra”. Così il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, parlando a Omnibus, su La7, della questione della consigliera regionale del Pd Anna Maria Bigon contro la legge sul fine vita.


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