NEWS:

VIDEO | Maltempo in Veneto, “Grandine come sassi”. Sale a 110 il numero dei feriti

Il racconto del leghista Centenaro: "Ho avuto paura, è volato di tutto"

Pubblicato:20-07-2023 12:21
Ultimo aggiornamento:20-07-2023 18:41

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

VENEZIA – Sale a 110 il numero delle persone ferite con traumi determinati dalla grandine, da cadute e da rotture di vetri in Veneto. Nello specifico sono stati rilevati 28 accessi complessivi in Pronto Soccorso in provincia di Venezia, 62 a Padova, 19 a Vicenza e uno a Belluno. “Ringrazio ancora una volta i soccorritori ed i tecnici che sono intervenuti nell’immediatezza degli eventi e che continuano in queste ore nelle opere di ripristino e censimento dei danni”, dice il presidente della Regione, Luca Zaia, in contatto con la Protezione civile, il Suem e tutti i volontari che in queste ore stanno prestando soccorso in seguito degli intensi eventi meteorologici che hanno interessato ieri, nel pomeriggio e nella serata, ampie porzioni del territorio regionale.

Una situazione di fronte alla quale è un “bene l’estensione dello Stato di emergenza regionale anche alle zone colpite ieri sera dalle grandinate eccezionali. Nel padovano è in corso la conta dei danni che, sicuramente, saranno ingenti: tetti dei capannoni divelti, auto distrutte, alberi abbattuti. Le strade invase dai rami e dai tronchi erano difficili da percorrere. Per non parlare poi della devastazione delle coltivazioni e degli alberi da frutto. Un disastro”, afferma Elisa Cavinato, consigliere regionale di Lega-Liga Veneta. Dalle sue parti, a Pontevigodarzere, molti alberi hanno invaso le strade, le statali 307 e 308. “Fortunatamente- continua Cavinato- non si hanno notizie di feriti gravi. Certamente le popolazioni colpite avranno bisogno di un aiuto per rimediare ai danni. Nel frattempo, un ringraziamento particolare ai volontari della Protezione civile e ai vigili del fuoco che hanno lavorato senza sosta per mettere in sicurezza persone e vie di comunicazione”.

View this post on Instagram

A post shared by Dire.it (@direpuntoit)


Sulla Riviera del Brenta si sono abbattuti “un vento fortissimo e proiettili dal cielo. E dopo venti minuti, a terra, solo vetri, alberi e tanta paura”, dice invece il consigliere regionale di Lega-Liga veneta, Roberta Vianello, che vive proprio nella Riviera del Brenta colpita ieri sera, verso le 21, da una grandinata eccezionale. “Una violenza mai vista prima”. Ma anche a Fiesso d’Artico, Dolo, Stra e nei paesi limitrofi “il computo dei danni appare purtroppo terrificante. Macchine distrutte, vetri rotti, tettoie, alberi caduti, strade, impianti fotovoltaici seriamente compromessi. Nessuno si è fatto male a quanto risulta al momento, ed è un miracolo vista la violenza della perturbazione”, dicono Vianello e il collega di gruppo Gabriele Michieletto.

Nell’Alta Padovana sono caduti “chicchi di grandine talmente grande da non riuscire a essere contenuti nel palmo di una mano e forti raffiche di vento. Purtroppo, da oggi comincia la conta dei danni”, racconta un altro leghista in Regione, Giulio Centenaro. “Ho vissuto veri e propri momenti di terrore ieri a Santa Giustina in Colle- aggiunge il consigliere- e ho raccolto chicchi di grandine con dimensioni di grandi sassi. Ora non resta che fare la conta dei danni che hanno subito aziende, capannoni, ma soprattutto la mia solidarietà va al mondo agricolo che in alcuni casi subirà la perdita parziale o totale del raccolto. Ci sono zone dell’Alta Padovana completamente inagibili, come parte dell’Ostiglia che transita in questa zona”. Durante il maltempo, racconta ancora, “è volato di tutto, persino i guard rail lungo le strade con il rischio di far male seriamente a qualcuno e alberi abbattuti dalla furia del vento, danni a edifici e auto. Ora come sempre i Veneti e in questo caso i padovani si rimboccheranno le maniche e rimetteranno tutto in ordine”, conclude Centenaro.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it