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VIDEO | Imprese, Assarmatori: “Dalla burocrazia all’Ets, il governo sostenga la competitività del comparto”

Oggi si è aperta a Roma l'assemblea annuale dal titolo 'Al servizio dell'Italia'

Pubblicato:20-06-2023 19:26
Ultimo aggiornamento:20-06-2023 19:28

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ROMA – Sessantamila addetti a terra e in mare, oltre 550 navi a garantire più del 50% di servizi delle Autostrade del Mare e dei collegamenti con le isole maggiori e più del 90% dei collegamenti con le isole minori. E ancora, più del 50% del trasporto containerizzato e oltre il 40% del traffico crocieristico nel più vasto mercato europeo, cioè quello italiano. Sono i numeri di Assarmatori, l’associazione di categoria aderente a a Conftrasporto-Confcommercio che “per la qualità e quantità dei servizi resi dai propri associati rappresenta il ceto armatoriale nella maggioranza degli organismi consultivi nei porti italiani”. A delineare una realtà che nel 2022 ha visto il numero dei passeggeri riprendere quota e arrivare a 67,5 milioni è Stefano Messina, presidente di Assarmatori che oggi ha aperto a Roma l’assemblea annuale dal titolo ‘Al servizio dell’Italia‘. Sul palco dell’Hotel Parco dei Principi, anche i ministri Matteo Salvini, titolare delle Infrastrutture e dei Trasporti, Raffaele Fitto, a capo del dicastero per le Politiche di Coesione, il Sud e il Pnrr, Nello Musumeci, ministro per le Politiche del Mare e, con un videomessaggio, la ministra del Turismo, Daniela Santanché.

Semplificazione è la parola chiave per Messina, il cui auspicio è che “il Governo possa appoggiare il disegno di legge a firma del senatore Lucio Malan per consentirne una rapida approvazione da parte del nostro Parlamento”. Perché il risultato di questo “eccesso di burocrazia” è “un numero crescente di navi armate da armatori italiani che ha cambiato bandiera. Lo dicono chiaramente i dati dell’Unctad- dice il presidente di Assarmatori- riferiti a unità con stazza lorda superiore alle 1.000 tonnellate. La parte della flotta che fa capo ad armatori italiani – ma che batte bandiere estere – è cresciuta al 40,83% del totale, contro una quota che nel 2021 era ancora del 36,43%. E la scelta di registrare all’estero la propria nave non predilige le bandiere di comodo ma bandiere europee, come Malta, Cipro, Finlandia e Portogallo che garantiscono alle compagnie di navigazione una burocrazia semplice, moderna e digitalizzata”.



Snellire la burocrazia, dunque, tanto più che la sua posizione geografica pone l’Italia al centro di un crocevia commerciale tra l’Europa e il continente africano. “Nessun Paese dell’Unione europea è meglio collegato all’Africa dell’Italia. La nostra collocazione geografica ci pone dunque al centro delle rotte che contano e sono proprio i servizi operati con navi Ro/Ro che saranno cruciali nel crescente traffico tra l’Unione europea e il continente che tutti gli analisti vedono come deputato alla maggiore crescita economica”. Il tema però è anche quello dell’Ets, il regime dei certificati di emissione. “L’Ue ha errato nel ricomprendere tali servizi negli Ets poiché questo regime pone un rischio clamoroso al Paese. Onerando il trasporto marittimo di una tassa supplementare- dice Messina- il pericolo concreto è quello di assistere a un ritorno alla strada del traffico trasferito al mare negli ultimi vent’anni. Occorre quindi che il Governo si impegni per una efficace politica di sostegno di questo settore per consolidare e sviluppare ulteriormente le Autostrade del Mare, scongiurando la perdita di competitività del comparto”.

Altro tema al centro dell’assemblea è il lavoro. Il settore non ne teme la mancanza, anzi, secondo Messina “sarebbe davvero imperdonabile non sfruttare questo spazio. A fine anno scadrà il contratto collettivo di lavoro. Ammodernarlo con strumenti più attuali come welfare e forme di assistenza sanitaria rappresenta un’occasione per le parti, oltre che utile mezzo di attrattività per le risorse umane. Abbiamo ricevuto mandato dai nostri associati di arrivare alla firma del nuovo testo possibilmente entro la scadenza della vigenza di quello attuale”, ha puntualizzato il presidente di Assarmatori che, dal palco dell’Hotel Parco dei Principi, ha premiato le Accademie della Marina mercantile che formano gli ufficiali. “Credeteci- ha detto Messina agli allievi- è una vita difficile perché si sta lontani da casa, ma le navi moderne sono sempre più efficienti e sicure. E poi- ha sorriso- si guadagna anche bene”.

MESSINA: VOGLIAMO GOVERNO FORTE, NO COMPETIZIONE SENZA REGIA UNICA

“Noi crediamo che la legge portuale in essere sia una buona legge perché abbiamo una visione centralista e non ci fa paura un Governo forte. Noi chiediamo un governo forte che dia le regole chiare e metta in condizioni di competere chi è più bravo e più efficiente. Abbiamo paura di una regionalizzazione, di autonomie per cui poi c’è una competizione senza una regia unica”, ha detto Stefano Messina.

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