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Pioli, che brutta fine: “esonerato” sui social dal capo ultrà trafficante (quello della foto con Salvini)

Destino opposto di De Rossi. Il Milan eliminato dall'Europa potrebbe consegnare lo scudetto all'Inter lunedì sera

Pubblicato:19-04-2024 11:05
Ultimo aggiornamento:19-04-2024 20:02

Stefano Pioli Milan
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ROMA – Se Daniele De Rossi si gode il momento di perfezione, quasi artistica, della sua nuova carriera da allenatore (qualificazione alle semifinali di Europa League a rinnovo appena firmato), Stefano Pioli se la passa malissimo. Roma-Milan è diventata una sliding door per i due allenatori. Ormai Pioli è un “dead coach walking”: è appena uscito dall’Europa, e lunedì sera potrebbe consegnare (ignominia, a Milano) lo scudetto all’Inter perdendo il derby. Come potrebbe esser peggio? “Potrebbe piovere”, oppure… Pioli potrebbe essere mediaticamente esonerato dal capo-ultrà Luca Lucci.

Contestualizziamo: Lucci è il capo ultrà della Curva Sud milanista condannato a 6 anni e 4 mesi di reclusione per traffico di droga. E’ quello famoso per una foto che lo ritrasse con Matteo Salvini e per numerosissimi altri precedenti penali, tra cui, il più doloroso, riguarda il coinvolgimento nel suicidio di Virgilio Motta, un tifoso dell’Inter che il 15 febbraio 2009 era a San Siro con la figlia e altri bambini e ne uscì senza un occhio. Perse il lavoro, non fu mai rimborsato dei danni, e finì per togliersi la vita tre anni dopo. Il colpevole di quell’aggressione era, appunto, Lucci.

Ebbene, all’indomani della sconfitta con la Roma Lucci scrive sui social la mozione di sfiducia definitiva di Pioli. “Caro Mister, desidero fortemente ricordarti come l’artefice di uno dei più bei scudetti della storia del Milan, ma poi si arriva al punto in cui inesorabilmente le strade si debbano dividere e direi che tutti noi tifosi abbiamo aspettato anche fin troppo! Non sono certo uno di quelli che punta il dito sul singolo, perché è evidente a tutti che le colpe per un’annata del genere sono da dividere su più fronti! Non può certo essere un secondo posto a gratificarci e renderci orgogliosi del nostro Milan, perché se per la Champions vale l’alibi di aver affrontato un girone di ferro, va altresí riconosciuto che Coppa Italia ed Europa League erano obiettivi alla portata su cui poter puntare fortemente. Conti alla mano a questo punto il cambio dell’allenatore è ormai doveroso dinanzi ad un Milan da tempo noioso, privo di gioco, confuso, inadeguato ed impreparato specie nelle partite decisive, altalenante e chi più ne ha più ne metta, un Milan che ha bisogno di un cambio di rotta, di nuovi stimoli e soprattutto di ritrovare il gioco ormai da tempo smarrito!”.


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