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Il Segretario generale dell’Onu Guterres: “Su migranti Italia lasciata sola da paesi Ue”

Un lungo applauso per il discorso del Segretario generale dell'Onu Antonio Guterres al Senato

Pubblicato:18-12-2019 11:46
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 16:46
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ROMA – “Italia e Grecia hanno il dovere e il diritto di ottenere sostegno e solidarietà dai paesi partner, purtroppo fino ad oggi non li abbiamo visti”. Lo dice il segretario generale delle Nazioni unite Antonio Guterres, intervenendo nell’aula del Senato, parlando dei migranti. Questo passaggio ha ottenuto un lungo applauso da parte dei senatori.

“I populisti- aggiunge Guterres- cercano di alimentare il malcontento per mantenere il potere. E’ inaccettabile che i problemi della società si diano alle persone che scappano, vediamo un arretramento dei diritti umani che ci preoccupa. Viene incitato l’odio e il razzismo”.

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“Stiamo assistendo a un preoccupante arretramento dei diritti umani in tutto il mondo”, c’è “una crescente xenofobia, discriminazione, misoginia, razzismo e discorsi di odio tutti i tipi”, ha spiegato Guterres.

“I populisti cercano di sfruttare il malcontento e la divisione per vincere e mantenere il potere. Dobbiamo sfidarli con leadership e coraggio politico, basati sulla ragione e fatti”, ha aggiunto il segretario generale dell’Onu.

Il segretario generale dell’Onu commenta poi l’esito del vertice sul clima: “Sono molto deluso dai risultati della Cop25, la comunità internazionale ha perso una grande occasione”. La prossima Cop26 che si terrà in Inghilterra “sarà un momento decisivo, abbiamo piena fiducia nella leadership dell’Italia. Dobbiamo agire subito, mettere un prezzo al Co2, far pagare chi inquina e non sovvenzionare più l’industria fossile”.

Il segretario generale delle Nazioni Unite dedica poi un passaggio alla lotta alle disuguaglianze e discriminazione di genere: “Non possiamo ridurre la povertà e la disuguaglianza senza affrontare la forma di discriminazione più pervasiva del mondo che colpisce la metà dell’umanità: donne e ragazze. La disuguaglianza di genere è prima di tutto una questione di potere, e viviamo ancora in un mondo dominato dagli uomini con una cultura dominata dagli uomini. Sposteremo l’equilibrio quando vedremo veramente i diritti delle donne come il nostro obiettivo comune. Questo è il motivo per cui subito dopo aver assunto la guida delle Nazioni Unite, ho messo in atto una strategia per raggiungere la parità di genere ben prima del 2030”, ha sottolineato.

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