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Al Gaslini pony, asinello e cane per i bimbi della neuropsichiatria

Dopo un anno di attività, i risultati parlano di un aumento del benessere psicofisico percepito

Pubblicato:18-10-2023 14:14
Ultimo aggiornamento:18-10-2023 14:18
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progetto animali gaslini
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GENOVA – Arturo, Salvo e Ciska. Un pony, un asinello e un cane, salvati dall’associazione Progetto Islander onlus, sono i protagonisti del primo anno di “Una medicina a quattro zampe”, il progetto di attività assistite con gli animali portato avanti nel reparto di neuropsichiatria infantile dell’ospedale pediatrico Gaslini di Genova. Un anno di ricerca ed esperienze con 30 ragazze e cinque ragazzi tra gli otto e i sedici anni, partito a settembre 2022, con il supporto di Intesa Sanpaolo. E i risultati, come raccontano gli esperti, sono estremamente positivi.

Tra gli obiettivi del percorso, oltre al miglioramento del benessere psicofisico dei pazienti durante il periodo di ospedalizzazione, c’è anche la facilitazione della regolazione emotiva attraverso la relazione responsabile e rispettosa tra uomo e animale. “Una bellissima esperienza, che spero continui in futuro, che permette di far incontrare ai nostri ragazzi animali particolari, che hanno sofferto nella loro vita e hanno capacità di comunicazione emozionale molto speciale– racconta Lino Nobili, primario di Neuropsichiatria infantile- le emozioni si comunicano non tanto con le parole, ma con quello che siamo in grado di trasmettere e ricevere empaticamente. Tutte le volte che questi animali sono arrivati nel nostro reparto, abbiamo visto degli effetti molto belli e si sono mantenuti anche nel tempo”.



progetto animali gaslini

Gli esperti hanno osservato un incremento della consapevolezza emotiva, rilevata attraverso la capacità di riconoscere e diversificare le emozioni sperimentate. Sono stati individuati cambiamenti in positivo dello stato emotivo tra la fase pre e quella post attività, è stato evidenziato un incremento delle capacità meta cognitive e una ricaduta positiva sulla capacità di ciascun paziente di far fronte alle proprie paure, immaginando una prospettiva futura e avendo maggiore autostima e fiducia in se stessi. Inoltre, i ragazzi hanno riconosciuto nell’attività un momento di spostamento dell’attenzione e dell’investimento emotivo-affettivo sulla relazione empatica con l’animale. Nel dettaglio, in quasi tutti i pazienti con disturbi alimentari è stata osservata una distrazione dai pensieri e dalle emozioni legati al cibo, spostando l’attenzione sulla relazione con l’animale; nei pazienti con autismo, sono state osservate espressioni di gioia al momento del contatto visivo con l’animale e un incremento dei tempi di attenzione. Inoltre, nella maggior parte dei pazienti con disturbi del comportamento, è stato osservato un naturale rispetto delle regole e un comportamento adeguato al contesto.

“L’obiettivo era proprio quello di portare in un luogo di sofferenza come l’ospedale, la relazione empatica che si crea tra l’uomo e l’animale per valutarne l’impatto sulle principali difficoltà dei nostri pazienti, come la capacità meta cognitiva e la regolazione emotiva- spiega Paolo Cimellaro, responsabile del progetto– e il primo risultato che abbiamo riscontrato è stata proprio una maggiore capacità di esprimere e discernere le emozioni”.


progetto animali gaslini

“È stato evidente anche il decentramento emotivo: l’attenzione dei pazienti si è spostata da se stessi alla relazione con l’animale. Insomma, possiamo confermare che le attività assistite con gli animali hanno un impatto positivo sul benessere psicofisico percepito dai ragazzi”, chiude Cimellaro.

Gli animali protagonisti del progetto, racconta Nicole Berlusconi, presidente dell’associazione Progetto Islander, “vengono da casi di maltrattamento, hanno fatto un percorso di riabilitazione e, dopo aver superato le loro difficoltà, hanno iniziato un nuovo percorso per aiutare i ragazzi fragili: le due fragilità si incontrano, c’è stata una connessione profonda tra i ragazzi e gli animali. È un po’ inspiegabile perché è una cosa tutta loro. Questi animali sono molto empatici, hanno una grande memoria, ma anche la capacità di perdonare e tornare a dare fiducia all’essere umano e lo hanno dimostrato donando tantissimo amore a questi ragazzi”. A fare da trait d’union tra Progetto Islander e l’ospedale Gaslini è stato Vanni Oddera, campione di freestyle motocross che da anni collabora con l’Istituto pediatrico ligure portando la sua mototerapia tra le corsie dei reparti. “Sono sempre alla ricerca di nuovi modi di portare gioia e distrazione ai piccoli ricoverati del Gaslini, in questo caso aprendo le porte anche ai nostri amici a quattro zampe, per riuscire a portare un po’ di normalità e felicità nei reparti, come sto facendo con la moto da diversi anni”, racconta.

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