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Draghi alla guida dell’Ue? Meloni: “Felice che si parli di un italiano, ma devono prima votare i cittadini”

La presidente del Consiglio a Bruxelles loda anche il rapporto realizzato da Enrico Letta: "Lavoro interessante. Ci sono spunti dall'azione del governo italiano"

Pubblicato:18-04-2024 19:45
Ultimo aggiornamento:19-04-2024 20:02

giorgia meloni imago
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ROMA – Mario Draghi alla presidenza della commissione Ue? È una figura “autorevole” e “sono contenta che si parli di un italiano”. Ma questo dibattito “è una filosofia buona per i titoli dei giornali e per fare campagna elettorale. Su questa tendenza a tentare di decidere chi fa cosa prima che i cittadini votino non mi troverete mai. A me non interessa questo dibattito e non ci parteciperò”.
Lo ha detto la premier Giorgia Meloni al termine del Consiglio europeo straordinario a Bruxelles.

“Questo era l’ultimo Consiglio europeo di questa legislatura, quando ci rincontreremo saremo in uno scenario diverso. E nonostante il lavoro fatto in questi mesi, in cui abbiamo cercato di cambiare il modo di vedere dell’Europa su alcuni grandi temi, penso alla migrazione ma anche alla sostenibilità ambientale collegata a quella economica, spero che quando ci incontreremo la prossima volta saremo di fronte a un’Europa diversa, più capace di rispondere alle grandi sfide, con un approccio meno ideologico e più pragmatico per i problemi dei cittadini”, ha aggiunto Meloni.

MELONI: “LAVORO LETTA INTERESSANTE, SPUNTI DA AZIONE GOVERNO ITALIANO”

Il rapporto sul futuro del Mercato unico realizzato da Enrico Letta è “molto interessante e lo ringrazio. Ci sono molti aspetti che prendono spunto anche dall’esempio italiano, dall’azione del governo italiano”, ha poi detto Meloni.


Secondo la presidente del Consiglio, bisogna “rafforzare l’industria europea tenendo conto della nostra vocazione manifatturiera. C’è il riferimento all’indipendenza strategica, in particolare sull’energia e sulle reti di connessione che è il lavoro che facciamo con il Piano Mattei. C’è un riferimento molto coraggioso al tema della natalità che è forse la più grande sfida economica che l’Ue ha di fronte. Così come condivido il riferimento alla possibilità di restare cioè come fare in modo che i nostri giovani, le nostre eccellenze migliori non trovino in altri mercati uno sbocco migliore. E soprattutto è stato posto il tema delle risorse perché possiamo avere le strategie migliori ma se vogliamo metterle in campo c’è bisogno di risorse. Si sa qual è il dibattito sul debito comune, proposta sostenuta dall’Italia, Letta pone la questione circa la possibilità di riaprire un dibattito per mobilitare capitali privati perché possano rimanere nel mercato europeo invece di trovare, come spesso accade, condizioni migliori in altre realtà”.

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