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La Società Giovani Chirurghi: “Rocca favorevole ad aprire un confronto”

"Calo drammatico per formazione e contenziosi medico-legali"

Pubblicato:16-06-2023 19:29
Ultimo aggiornamento:16-06-2023 19:29

chirurgia plastica
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ROMA – “Il presidente Rocca, intervenuto alla cerimonia inaugurale, ha accolto favorevolmente le nostre istanze e ci ha dato la sua disponibilità ad aprire un confronto tra noi giovani chirurghi e la Regione Lazio, per concordare un percorso che sia formativo ma anche e soprattutto professionale all’interno delle strutture universitarie e ospedaliere, che in questo momento sono carenti di chirurghi e di medici di urgenza e rianimatori”. Lo fa sapere il dottor Roberto Meniconi, chirurgo generale e dirigente medico presso l’ospedale San Camillo Forlanini di Roma, oltre che presidente della Società Polispecialistica Italiana Giovani Chirurghi (SPIGC), interpellato dalla Dire in occasione del XXXIV Congresso Nazionale della Società che si è chiuso oggi a Roma.

L’evento, patrocinato dai principali Atenei della Capitale e dalle Facoltà di Medicina, ha ospitato oltre 900 tra studenti, specializzandi, infermieri e giovani chirurghi provenienti da tutte le università e aziende ospedaliere italiane.

“È ormai evidente il calo vocazionale degli studenti di medicina ma anche degli specializzandi, che spesso intraprendono il percorso chirurgico ma poi lo abbandonano- ha spiegato il presidente Meniconi- E questo avviene per tre diversi problemi: il primo è che gli specializzandi non ritengono che il sistema formativo italiano in chirurgia sia adeguato a formarli per diventare chirurghi; il secondo è la questione relativa ai contenziosi medico-legali, che in Italia raggiungono cifre spaventose, si arriva fino a 40mila cause sia civili sia penali che, nella maggior parte dei casi, si risolvono con un nulla di fatto costringendo però ogni volta il chirurgo a cimentarsi in lunghi processi e spese onerose; il terzo motivo riguarda lo stipendio, perché il chirurgo non può avere una remunerazione inadeguata al carico di lavoro supportato e alle responsabilità che ha. Tutto questo è drammatico”.


 Il Congresso della SPIGC, però, è stato anche occasione per far ‘riavvicinare’ i giovani studenti di medicina al mondo della chirurgia. Ha infatti raccontato il presidente alla Dire: “La partecipazione è stata straordinaria e c’è stata una enorme adesione. Il Congresso era rivolto soprattutto agli studenti di medicina, perché di fatto saranno loro a dover scegliere se diventare chirurghi oppure no, cioè se fare o meno il concorso di specializzazione in una branca chirurgica. Oggi, come dicevo, quasi nessuno vuole più accedere alle scuole di specializzazione e quindi è stato questo il tema su cui abbiamo principalmente dibattuto nella sessione plenaria, a cui hanno partecipato anche le istituzioni. Quello che abbiamo ottenuto con questo Congresso, però, è che molti studenti, anche grazie alle attività scientifiche svolte dalla nostra Società, hanno accolto con favore ed entusiasmo il nostro invito, partecipando ai numerosi corsi teorici e pratici organizzati. Gli studenti si sono appassionati alle materie e abbiamo inoltre ricevuto tantissime nuove richieste di iscrizione. Insomma- ha concluso- un bel successo”. 

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