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Su Netflix arriva Lidia Poët, la prima avvocata italiana: “Oggi sarebbe una rivoluzionaria gentile come le donne in Iran”

La serie debutta oggi con la regia di Matteo Rovere e Letizia Lamartire. Nel ruolo della protagonista c’è Matilda De Angelis, che torna a collaborare con Rovere dopo ‘Veloce come il vento’

Pubblicato:15-02-2023 14:56
Ultimo aggiornamento:15-02-2023 15:23

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ROMA – Dopo la premiere a Torino, ‘La legge di Lidia Poët’ debutta oggi su Netflix. Prodotta da Matteo Rovere, che l’ha diretta insieme a Letizia Lamartire, la serie è ispirata alla vera storia della prima donna in Italia ad entrare nell’Ordine degli Avvocati. La storia, tra crime e commedia, è ambientata nella Torino di fine ‘800. Una sentenza della Corte d’Appello di Torino dichiara illegittima l’iscrizione di Lidia Poët (Matilda De Angelis) all’albo degli avvocati, impedendole così di esercitare la professione solo perché donna. Senza un quattrino ma piena di orgoglio, Lidia trova un lavoro presso lo studio legale del fratello Enrico (Pier Luigi Pasino), mentre prepara il ricorso per ribaltare le conclusioni della Corte. Attraverso uno sguardo che va oltre il suo tempo e con un linguaggio contemporaneo, Lidia assiste gli indagati ricercando la verità dietro le apparenze e i pregiudizi. Jacopo (Eduardo Scarpetta), un misterioso giornalista e cognato di Lidia, le passa informazioni e la guida nei mondi nascosti di una Torino magniloquente.

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CURIOSITÀ DAL SET

La serie è stata girata, nella sua interezza, nella città di Torino. Le molte scene realizzate all’interno del tribunale del capoluogo piemontese sono state girate presso l’Ex Curia Maxima di Via Corte d’Appello, location di norma inaccessibile e resa disponibile esclusivamente per le riprese. Per alcune aule del tribunale è inoltre stato utilizzato Palazzo Falletti Barolo, insieme al Palazzo dei Cavalieri, trasformato nella redazione della Gazzetta Piemontese. Numerosi ciak hanno coinvolto anche il Museo del Carcere Le Nuove, oltre a varie piazze e strade del centro che durante le riprese hanno fatto da sfondo a carrozze, cavalli, costumi d’epoca: la centralissima e iconica Piazza Cavour, ad esempio, dove sono state girate le scene in esterna di Villa Barberis, casa di famiglia di Lidia Poet i cui interni sono invece stati ricostruiti per varie settimane di riprese a Racconigi, presso Villa San Lorenzo. L’ex lanificio Bona, nel comune di Carignano, è stato trasformato in una fabbrica di cioccolato, mentre il Teatro Alfieri di Asti ha ospitato le riprese di varie scene trasformandosi, per esigenze narrative, nel Teatro Regio di Torino. Sono state inoltre coinvolti il Castello e la Certosa di Collegno, il Museo Ferroviario Piemontese di Savigliano, la Basilica di Superga e diversi scorci di Borgo Cornalese a Villastellone.



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