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A Roma l’intesa ponte fra Italia e America Latina sull’agricoltura

Fra Iila e Fagri, il segretario Cavallari: "Strumento che dà valore"

Pubblicato:14-02-2023 19:21
Ultimo aggiornamento:14-02-2023 19:21
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lila
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ROMA – Uno strumento per permettere alle piccole e medie imprese latinoamericane e italiane del settore agroalimentare e agroindustrale di dialogare in modo più efficace, fornendo possibilità di sviluppo commerciale e ampliando l’offerta per i consumatori al di là e al di qua dell’Atlantico. È questo il cuore dell’accordo firmato oggi a Roma dall’Organizzazione internazionale italo-latina americana (Iila) e dalla Filiera agricola italiana (F.Agr.I), due sigle che rappresentano rispettivamente 21 Paesi – l’Italia e 20 repubbliche della regione latinoamericana – e circa 106mila realtà dell’agricoltura italiana.

L’agenzia Dire ha parlato dell’intesa con la segretaria generale dell’Iila Antonella Cavallari. “L’iniziativa a cui diamo vita oggi”, spiega la dirigente a margine della conferenza stampa di presentazione del patto, nel centrale Palazzo Ferrajoli di Roma, “mira a facilitare l’accesso al mercato italiano e possibilmente europeo delle pmi dell’America latina“.

Cavallari prosegue: “L’intesa permetterà a tante aziende della regione di partecipare a fiere come la Mediterraneo Wine, Food and Travel che il Fagri organizza a Napoli a maggio. La Filiera agricola italiana può fare anche da ponte per commercializzare i prodotti agricoli dell’America latina in Italia e in Europa, accorciando le procedure burocratiche e collocando le aziende del continente in una posizione più competitiva”.


Un patto, quello siglato oggi, che nella visione di Cavallari rientra “in una più ampia politica di sostegno alle imprese latinoamericane tipica dell’Iila, che si articola in progetti finanziati dalla cooperazione italiana e in alcuni casi da fondi europei e che ha per priorità la sostenibilità ambientale ed economica”.

Per raggiungere questo equilibrio, continua la dirigente, “sosteniamo le aziende dell’America latina a produrre di più e meglio e a ottenere le certificazioni necessarie per commercializzare in Europa, ad esempio con programmi come Al invest verde. Queste documentazioni sono sia un presidio di tutela della sostenibilità sia un modo per presentarsi sul mercato in modo più competitivo”.

L’intesa fra Iila e F.Agr.I vuole anche fare tesoro delle lezioni apprese dalla pandemia di Covid-19, come evidenzia il presidente della Federazione agricola italiana, Gianfranco Grieci. “Due anni di crisi profonda hanno fatto come da livella, ‘tutta l’umanità è unita’”, afferma il dirigente citando una nota frase di Totò. Visioni che non sono solo ideali, secondo il presidente, perché “intese come quelle firmate oggi non possono prescindere da un nuovo sentimento interiore rispetto al prossimo”.

Messo a terra, l’accordo “vuole creare un’autostrada verso il mercato europeo, passando per l’Italia, per tutte quelle aziende latino americane che vogliono investire e creare mercato qui”. Precondizione per dare forza all’intesa è quella di un “dialogo costante fra le istituzioni italiane e dell’America latina“, osserva Grieci.

L’invito viene raccolto dal viceministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale Edmondo Cirielli. “Sono qui”, sottolinea, “per ribadire l’importanza dei rapporti con la regione latinoamericana, oggi rafforzati da un’intesa che mette insieme un’articolazione strategica della proiezione italiana nella regione, ovvero l’Iila, e poi il F.Agr.I, che mette insieme tante intelligenze e tecnologie attorno a un caposaldo della vita umana, il cibo”.

Il punto di vista del viceministro è condiviso da Giovanbattista Fazzolari, sottosegretario di Stato alla presidenza del Consiglio dei ministri. “Noi siamo quello che mangiamo e tutto il resto viene dopo, anche se nei Paesi dove si vive da anni una condizione di benessere spesso questo viene dimenticato”, premette il dirigente. Declinare il legame con questa componente fondamentale della vita guardando al di là dell’Oceano Atlantico ha un’importanza particolare per Fazzolari, che racconta di “aver vissuto anni in Argentina”.

“Non è chiaro forse”, prosegue il sottosegretario, “quanto sia forte il sentimento di vicinanza con il nostro Paese nella regione: a oggi l’Italia non ha ricambiato e non ha colto le innumerevoli occasioni che cela questa relazione privilegiata, ma il nostro governo questo lo vuole cambiare”. Di sostenibilità e rischi connessi a un’intepretazione monodimensionale di questo termine dice invece Patrizio Giacomo La Pietra, sottosegretario di Stato al ministero dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste.
“Non esiste sostenibilità ambientale senza quella economica, questo deve essere chiaro anche a livello europeo”, chiarisce il dirigente. “Il prodotto deve essere valorizzato il giusto e il coltivatore deve poter trarne il giusto guadagno. Dobbiamo dare il valore che meritano alle nostre produzioni e su questo non possiamo cedere ad alcun diktat internazionale”.

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