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I chirurghi ospedalieri: “La formazione dei giovani chirurghi è in crisi, studiare alternative”

Marini: “Istituzioni siano più sensibili alle innovazioni, come la realtà aumentata”. Al 41esimo congresso presentata nuova tecnologia che permette al chirurgo di manipolare il modello virtuale di un organo

Pubblicato:12-09-2023 17:58
Ultimo aggiornamento:12-09-2023 18:16

pierluigi marini
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ROMA – La realtà aumentata può essere di supporto alla formazione dei giovani chirurghi e, allo stesso, sostenere il servizio sanitario. Si è discusso di questo oggi a Roma durante la sessione dal titolo ‘Il dialogo tra aziende, direzioni sanitarie e chirurghi per supportare nuovi scenari di formazione attraverso applicazioni di simulazione in mixed reality’, in occasione del 41esimo Congresso nazionale dell’Associazione Chirurghi Ospedalieri Italiani (ACOI), in programma fino a domani presso il Centro Congressi ‘La Nuvola dell’Eur’. Durante l’incontro, in particolare, è stata presentata la soluzione realizzata in collaborazione con Artiness, vincitrice del bando ‘Action for 5G’ di Vodafone, che consente la collaborazione tramite realtà mista di supportare i chirurghi da remoto nell’esecuzione degli interventi e di facilitare la loro formazione attraverso la visualizzazione di modelli digitali paziente specifico in 3D. 

“Vodafone affianca il sistema sanitario nel suo processo di digitalizzazione sia attraverso infrastrutture abilitanti sia con soluzioni tecnologiche dedicate alla sanità- ha detto nel corso del suo intervento l’Ing. Cinzia Campanella, Vertical Solution Lead di Vodafone Italia- Lo sviluppo tecnologico abilitato dal 5G e dalle reti di nuova generazione consente la realizzazione di un vero e proprio ecosistema sanitario integrato con soluzioni come la robotica, l’IoT (Internet Of Things), intelligenza artificiale (AI)”. L’impegno di Vodafone in ambito formativo per la sanità è quindi “assolutamente elevato: la formazione è uno dei settori nei quali intendiamo investire e contribuire”. Ma la formazione, secondo Campanella, deve cambiare non solo in ambito chirurgico ma anche nelle scuole e nelle università, diventando sempre “più immersiva e interattiva, per far sì che i ragazzi memorizzino e acquisiscano più facilmente le nozioni complesse”.

Tornando alla soluzione presentata oggi al Congresso ACOI, nello specifico, permette ad un chirurgo di manipolare un modello o gemello virtuale di un organo paziente specifico che “replica perfettamente quello che lui vedrebbe o manipolerebbe in sala chirurgica. Non ci sono tante alternative a questo tipo di esperienza- ha sottolineato ancora Campanella- La tecnologia insomma è assolutamente a supporto: in questo caso può preparare i chirurghi più velocemente e con una competenza maggiore, quindi con un ritorno e un beneficio anche per i pazienti”. Ad intervenire alla sessione anche il presidente del 41esimo Congresso nazionale ACOI, Pierluigi Marini: “Una sessione molto importante- ha commentato- condotta in partecipazione con Vodafone, impegnata a sviluppare progetti che hanno due grandissimi valori: il primo è relativo all’attività quotidiana delle nostre sale operatorie, perché queste applicazioni ci permettono di mettere in un cassetto tutte le notizie relative al paziente dal punto di vista diagnostico e, attraverso l’intelligenza artificiale, di fare un’attività di mapping, quindi una ricostruzione di un intervento che dovremmo fare”.


Il secondo valore, per il presidente Marini “determinante”, è quello relativo alla formazione del giovane chirurgo, perché “oltre all’attività di tutoring a distanza, esiste la formazione sul campo che però oggi è in crisi: quest’anno abbiamo perso il 20% delle borse e dobbiamo studiare un’altra forma alternativa alla formazione. Ebbene io credo che questi sistemi, oltre ad essere attrattivi per i giovani, ci permetteranno di accompagnarli per fargli fare una parte o interi interventi chirurgici con un sistema di tutoraggio che oggi non riusciamo a mettere in campo. Allora dobbiamo aumentare i volumi di attività chirurgici di questi giovani per farli tornare a fare i chirurghi“. Quindi l’invito alle istituzioni ad essere “sensibili a queste innovazioni”, ha sottolineato ancora il presidente de Congresso, che in merito alla nuova piattaforma di Vodafone ha aggiunto: “Credo che rappresenterà un’innovazione importantissima nella ricerca e nello sviluppo di nuove tecniche e tecnologie in chirurgia, ma bisogna crederci. Ho fatto anche un appello a Vodafone affinché prosegua su questa strada, tenendo conto della disponibilità di ACOI ad accompagnarla nello sviluppo di quello che può essere un sistema che potrà rivoluzionare la chirurgia sia dal punto di vista dell’attività sia della formazione”, ha concluso Marini.

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