ROMA – In tutto il mondo sempre più studenti vivono in aree urbane densamente abitate, senza quasi più avere la possibilità di sperimentare la natura. Il declino di una concreta esperienza sensoriale dell’ambiente è però probabile che porti le persone a nutrire sempre meno interesse nei confronti della natura (Soga e Gaston, 2016), con risvolti preoccupanti per il futuro.
Proprio per avviare un percorso di contrasto del fenomeno della povertà ambientale, Indire, con la collaborazione dell’Université dans la nature – il centro canadese di ricerca impegnato, tramite iniziative di educazione ambientale, nel miglioramento della salute e del benessere del cittadino – ha dato vita al progetto pilota #Educazione Civica con la Natura, in partenza all’IC “Vespucci” di Firenze.
La scuola è inserita nel borgo di Peretola e ospita circa 1250 studenti, distribuiti in cinque plessi con sette punti di erogazione (3 scuole dell’infanzia, 3 scuole primarie e 1 scuola secondaria di primo grado). Il contesto socio-economico di provenienza degli studenti è generalmente medio/basso. L’incidenza degli studenti con cittadinanza non italiana raggiunge circa il 45% e sono presenti oltre 25 nazionalità, con una forte presenza di bambini e ragazzi di origine cinese.
Il progetto sperimentale punta a contrastare la povertà educativa e ambientale attraverso un percorso di riavvicinamento alla natura che guidi studenti e docenti nel processo di riscoperta dell’ambiente e nella promozione della ‘giustizia ambientale’ (Goal 3 e 10 di Agenda 2030). Riuscire a vivere l’ambiente naturale anche nel contesto urbano consente infatti di mitigare il fenomeno dell’estinzione dell’esperienza con la natura (Pyle, 1993), sviluppare un maggior rispetto degli spazi comuni e colmare le disuguaglianze ambientali.
Gli spazi esterni e i giardini, anche piccoli, sono risorse che possono integrare e completare gli spazi interni adibiti alle attività didattiche e possono diventare luoghi di ricerca, studio, osservazione, esplorazione, manipolazione, riconnessione alla natura attraverso i sensi. L’idea alla base del progetto è non solo di migliorare la qualità degli apprendimenti, ma anche di considerare la natura come un’alleata che permette di sostenere l’attenzione, la motivazione e il coinvolgimento generale degli studenti nelle attività didattiche.
Le attività del progetto pilota si estrinsecano in tre dimensioni:
Alla sperimentazione partecipano 20 docenti e 485 studenti del primo ciclo.
Per l’Indire sono coinvolte le ricercatrici Jessica Niewint e Isabel de Maurissens, con la collaborazione di Sara Mori, Daniela Bagattini e Alessia Rosa. Referente per l’azione strategica sulla sostenibilità è la dirigente Maria Chiara Pettenati.
Partner scientifico del progetto è Hubert Mansion dell’Université dans la nature.
Per informazioni: j.niewint@indire.it e i.demaurissens@indire.it
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