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ROMA – Un pacchetto di misure politiche per valorizzare le donne nel mondo del lavoro: dal congedo di paternità, ad una ristrutturazione della fiscalità generale per sostenere la maternità e le nascite, alla defiscalizzazione dei lavori di cura, al sostegno almeno nei primi 3 mesi di un’ostetrica che aiuti la neomamma nell’allattamento. Provvedimenti costosi, ma necessari per pensare al futuro del Paese. Un impegno da portare in Parlamento quello che è emerso dall’approfondimento di DireDonne, a cura di Sandra Zampa, che si è tenuto ieri sera nella sala stampa dell’agenzia Dire. Hanno partecipato Laura Ravetto, Pia Locatelli, Lia Quartapelle, Milena Santerini, Carmen Lasorella, Danila De Lucia e Francesca Marinaro.
Dalla politica, all’economia, al giornalismo si è parlato di valorizzazione delle donne e di potere. “Basta con le donne figurine nella propaganda elettorale. Vogliamo donne ministri dell’economia o della giustizia. Anche nella legge elettorale ci siamo arenati sulle pluricandidature, le capolista non bastano e bisogna pensare a sanzioni per chi non rispetta le quote di genere. La parità inizia dai fasciatoi degli autogrill” ha dichiarato Laura Ravetto che come obiettivo mette al primo posto quello di “conquistare piu’ spazi possibili, senza troppo snobismo. Per iniziare meglio comunque una donna meno preparata”. Basta quindi con le sole tutele e la declinazione delle donne unicamente come vittime. Potere e lavoro le parole decisive per aprire una nuova stagione di riflessione sull’eguaglianza di genere.
Nell’agenda di Lia Quartapelle, deputata PD che ha sottolineato come le donne siano spesso le piu’ preparate e di come il Paese, non avvalendosi del loro contributo, perda energie e benefici, e Laura Ravetto, deputata da 12 anni nelle file di Forza Italia, è nato quindi un impegno per un’alleanza trasversale che possa portare a compimento un pacchetto di provvedimenti per le donne, con particolare attenzione a maternità e lavoro. Un dialogo con il governo che ha visto la disponibilità della senatrice Cinque Stelle, Danila De Lucia, che al tavolo ha ricordato gli impegni del governo nel contrasto alla violenza di genere con ‘Codice Rosso’.
La riflessione sulla situazione italiana ha portato a guardare anche fuori confine. Gli effetti di MeTo, la figura di Hillary Clinton e la sua sconfitta, il caso francese di cui ha parlato Francesca Marinaro, attivista e deputata in passato, come di un buon esempio politico in cui tutte le forze di partito si sono unite per misure congiunte di aiuto per l’incremento demografico, ricordando lo slogan della Clinton ‘stronger together’.
“Il tetto di cristallo non si è mai rotto per le donne. E’ forte la penalizzazione nell’informazione. A Genova è crollato un ponte e non ho visto un’ingegnera donna parlarne. Ci sono disastri ambientali e non si vede mai un’esperta di clima. E’ questa la ragione che anni fa mi ha convinta a metter mano ad un progetto giornalistico che desse finalmente la parola alle donne”. Lo ha spiegato Sandra Zampa, introducendo la tavola rotonda che si è tenuta ieri.
Il 79% dell’informazione e’ su uomini, anche su web le cose non vanno meglio e siamo al 73%. Sono i dati emersi dallo studio Global media monitoring project e il motivo per cui l’Italia continua ad essere un paese maschilista rimane anche culturale.
E’ Carmen Lasorella a parlare, ripercorrendo la sua carriera iniziata come inviata di guerra, un lavoro al tempo prettamente maschile, del gap culturale che impedisce al Mezzogiorno di decollare. “Al Sud i diritti sono concessi da chi ha il potere ed è questa la mentalità da cambiare” ed con questa missione che la giornalista ha scelto di impegnarsi nella realtà civica della sua Basilicata.
Non bisogna aver timore di parlare di “patriarcato” ha ribadito Pia Locatelli, socialista di formazione e presidente delle Fondazione Zaninoni, e delle forme in cui oggi si esplica, ad esempio nel carico del lavoro di cura. E’ il tema culturale a rimanere cruciale e lo ha spiegato anche Milena Santerini, ordinario di pedagogia alla Cattolica, che ha sottolineato come sia necessario parlare delle donne senza costringerle nell’alternanza esclusiva di vittime o di tutele, partendo dalle piu’ giovani e abituando le donne a parlare di potere perchè spesso, ha ammesso Francesca Marinaro, ex deputata e attivista “ne hanno paura”.
Politica e attivista nelle Associazioni SNOQ-Libere e L’Italia che verrà. Figlia di emigrati italiani in Belgio, negli anni ’60 ho studiato e vissuto a Bruxelles fino al 1991.
L’impegno politico prima nel Pci e dopo nel Pd a sostegno dell’integrazione europea è stato per me il modo migliore per approfondire e portare a sintesi la mia doppia appartenenza culturale. Sono stata particolarmente attiva nei movimenti europei a sostegno dei diritti delle immigrate e degli immigrati.
Nella mia esperienza politica e istituzionale – parlamentare europea nel 1984 e senatrice nel 2008 – “l’Europa delle donne e delle persone” è stato e rimane un terreno privilegiato d’impegno e di elaborazione.
Laureata in giurisprudenza. Ha costruito una lunga è importante carriera da giornalista. Si è affermata negli anni in cui i Tg Rai cominciarono a valorizzare le “esordienti” professioniste dell’informazione
Avvocato, ha prestato attività professionale presso privati, eletta con Forza Italia, deputata per 12 anni. È stata sottosegretario ai rapporti con il parlamento, e presidente del comitato parlamentare Schengen.
E’ ordinario di pedagogia alla Cattolica, direttrice del Centrodi ricerca sulle relazioni interculturali e coordinatrice del corso di Laurea magistrale in scienze pedagogiche. Deputata nella XVII legislatura con Scelta Civica, e delegata al Consiglio d’Europa. È vicepresidente del Memorial sulla Shoah di Milano.
Laureata in lingue e letterature straniere e in economia. Insegnante e imprenditrice nel 2000 ha istituito la Fondazione Zaninoni di cui è presidente. Membro del consiglio scientifico della Fondazione Europea di studi progressisti (FEPS) e del Comitato scientifico della Fondazione Iotti. Socialista, amministratrice locale, parlamentare europea e parlamentare italiana. Componente della Presidenza PSE.
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